Ponticelli: bullismo a scuola, ferito un 15enne al Marie Curie

Ponticelli: bullismo a scuola, ferito un 15enne al Marie Curie “Niente omertà”

A Ponticelli atti di bullismo a scuola, ferito un 15enne all’Istituto Marie Curie “Niente omertà” dice la dirigente scolastica. Il ragazzo bullizzato e ferito ad una gamba, é il figlio di una coppia che ha un’associazione molto attiva che opera proprio nell’ambito giovanile.

Cosa é accaduto al 15enne

L’atto di bullismo é stato compiuto mentre il ragazzo si trovava al bar della scuola e stava salendo le scale per rientrare in classe. All’improvviso viene aggredito di spalle senza che se ne accorgesse, un coetaneo lo ferisce alla gamba sinistra forse con un oggetto in ferro. La vittima subito accusa il colpo ed inizia a lamentarsi per il forte dolore, ma non dice la verità per non aggravare la situazione. Spiega alla sua insegnante che é caduto, ma lei non cede a questa versione in quanto si accorge, guardando la ferita, che non era ferita da caduta ma ben altro.

Immediatamente viene chiamato il 118, viene portato in ambulanza all’ospedale del Mare, lì è stato medicato per una ferita alla coscia sinistra dove gli sono stati applicati due punti di sutura.

Il 15enne é un bravo ragazzo già vittima in passato di episodi di bullismo. E’ il figlio di una coppia molto attiva proprio nell’ambito giovanile, con la loro associazione infatti, cercano di aiutare i giovani a trovare delle alternative di vita.

Cosa dice il ragazzo all’insegnante

Il ragazzo non dice la verità all’insegnante ma spiega che era caduto, per non aggravare la situazione. “Sono profondamente dispiaciuta per quello che è successo, ma devo registrare una piccola nota positiva che ci spingerà sempre di più ad agire in questa direzione: una verità è venuta fuori”, ha detto all’agenzia di stampa LaPresse Valeria Pirone, dirigente scolastico dell’istituto dove si è verificato il fatto. “Quando il ragazzo ha denunciato il dolore ci ha detto che era caduto. Abbiamo chiamato il 118 e la famiglia e, mentre aspettavamo l’arrivo dei sanitari, mi sono accorta che la ferita non era compatibile con una caduta. Alla presenza dei genitori ci ha detto che c’era stata una lite con un compagno di classe, di cui però non ha voluto dire il nome”. 

La vittima é stata ferita probabilmente con un oggetto di ferro non ancora recuperato dalle Forze dell’Ordine.

La confessione del colpevole

Un risvolto positivo in questa vicenda c’é stato. Il colpevole si é poi confessato facendosi avanti spontaneamente. Questo é successo dopo che la dirigente, d’accordo con gli insegnanti, ha fatto un appello a chi aveva commesso il fatto per farsi coraggio e confessare. “Abbiamo cercato di far capire ai ragazzi – ha proseguito Pirone – che tra loro c’era un responsabile e che quest’ultimo doveva farsi avanti. Sono uscita dalla classe dicendo che mi aspettavo che qualcuno mi raggiungesse dopo poco in ufficio, cosa che è avvenuta”.

Il muro di omertà è stato sfondato, c’è stata una confessione. Dovremo ovviamente mettere in campo una serie di azioni educative rispetto a quanto è successo, ma non possiamo non registrare che l’episodio odierno non si può accostare alla parola omertà. È un piccolo importante passo, ora dobbiamo lavorare su questo”. (NapoliToday)

1 adolescente su 2 é vittima di bullismo o di cyber bullismo

Su Terre des Hommes la campagna “Osservatorio Indifesa” alla quale hanno partecipato 3.405 ragazzi e ragazze di tutta Italia tra i 14 e i 26 anni.


BULLISMO E CYBERBULLISMO
 sono due fenomeni sempre molto presenti tra i giovani. Fra loro il 47,7% è vittima di bullismo o cyberbullismo e il pretesto principale per il quale vengono attaccati è l’aspetto fisico (ce lo dice il 37% dei partecipanti). Seguono, ma con ampio distacco, origine etnica 7%; orientamento sessuale 5%; condizione economica 3,5%; religione 3,3%; identità di genere 1,9%; disabilità 1,3%.

5 giovani su 10 hanno assistito a violenze fisiche – specie scherzi pesanti (38%) e aggressioni (19%). Tra le violenze psicologiche invece spiccano episodi di emarginazione ed esclusione (48%) e le umiliazioni pubbliche (38%).

Gli effetti di questo tipo di violenza tra pari generano perdita di autostima e di fiducia negli altri nel 38% dei rispondenti, oltre a isolamento e allontanamento dal resto dei coetanei (21%). Il 21% nota un peggioramento del rendimento scolastico o addirittura il rifiuto della scuola. Il 19% tra ragazzi e ragazze dice di aver sofferto di ansia sociale e attacchi di panico, e tra gli effetti subiti dalle vittime di bullismo ci sono anche disturbi alimentari (12%depressione (11%) e autolesionismo (8%).

I RAGAZZI NON CHIEDONO AIUTO AGLI ADULTI

Solo il 5% tra loro si rivolge ad un adulto o a uno sportello se assiste a episodi di bullismo o cyberbullismo. Il 14% non fa nulla, la maggioranza tra loro cerca di dare un supporto diretto alla vittima e non lasciarla sola 29,5%.

D’altra parte, sia che ne siano vittime o meno, il 31,5% dei ragazzi e delle ragazze non parlano con nessuno di bullismo e cyberbullismo. Il 24% ne parla con amici, il 21% con la mamma (mentre solo il 3% ne parlerebbe col papà!)  solo il 6% con gli insegnanti, solo l’1,42% ne parla con lo psicologo a scuola, nonostante i ragazzi chiedano a gran voce il supporto psicologico.

A tal proposito per il 70% tra i partecipanti al sondaggio la scuola non fa abbastanza per prevenire questi due fenomeni.

UNA PETIZIONE PER UN WEB PIÙ SICURO

Quasi 8 ragazzi su 10 hanno paura del web e il cyberbullismo è la minaccia più temuta dagli adolescenti quando sono online, lo afferma il 23% tra loro, ma sono percepite come minacce anche il furto di identità (18%) e l’alienazione dalla vita reale (18%). Il 55% tra i ragazzi ci dice che i propri genitori non controllano la loro attività online.

Terre des Hommes, che negli anni ha realizzato campagne di sensibilizzazione per la sicurezza dei minori online, anche a livello internazionale, lo scorso maggio ha presentato una proposta di riforma legislativa per rendere il web un ambiente più protetto.

In occasione del Safer Internet Day Terre des Hommes chiede ai ragazzi e alle ragazze di firmare e condividere la petizione lanciata a sostegno di questa proposta di riforma: vogliamo fare arrivare chiaramente alle Istituzioni la richiesta di una maggiore attenzione nei confronti del benessere e della sicurezza dei minori, anche quando si parla di internet.

I RAGAZZI E LE RAGAZZE TEMONO LA SOLITUDINE

Lo afferma il 22% tra i partecipanti al sondaggio e la risposta trova ulteriore conferma nelle domande rivolte agli adolescenti attraverso i profili Instagram di OneDay e ScuolaZoo.

In una sorta di estensione dell’Osservatorio indifesa sui canali social, i ragazzi hanno confermato il forte senso di solitudine che percepiscono, un segnale che l’Osservatorio rileva da tre anni, ovvero dalla pandemia. Su 11.333 rispostel’84% degli adolescenti della community ha confermato di sentirsi solo.

Anche le altre domande sui social confermano il trend dell’indagine: la GenZ vede chiaramente il bullismo come un problema tra i banchi di scuola e, purtroppo, più della metà (il 60%) degli studenti è stata vittima di bullismo almeno una volta nella propria carriera scolastica. Ma solo il 39% si sente preso sul serio dagli adulti (scuola o famiglia) se denuncia.

“Mai come quest’anno le risposte dei tanti ragazzi e ragazze che hanno partecipato all’Osservatorio indifesa ci fanno riflettere sulla difficoltà di dialogo tra generazioni. Parlando di un tema così delicato e purtroppo ancora molto pervasivo, come il bullismo e cyberbullismo, i ragazzi e le ragazze non vogliono, o non riescono a chiedere aiuto alle figure adulte.” Afferma Paolo FerraraDirettore Generale Terre des Hommes Italia “Tutto ciò non può che farci soffermare sulla necessità di ascoltare le loro richieste, le loro domande e le loro opinioni, nonché stimolarci a continuare il nostro percorso di partecipazione giovanile, che ormai vede nell’Osservatorio un momento fisso di confronto con i ragazzi, ma che si articola nelle attività del Network indifesa, nel coinvolgimento del mondo dello sport, nella creazione di spazi, come l’Hub Spazio indifesa, in cui i giovani possano aggregarsi, non isolarsi e coltivare i loro talenti e le loro passioni, renderli sempre più consapevoli dei loro diritti, e favorire la loro partecipazione nelle decisioni che li riguardano.

“Il Progetto Indifesa è uno strumento fondamentale di osservazione sui temi che riguardano bullismo e cyberbullismo. Anche quest’anno abbiamo contribuito a restituire uno scenario sul target nuove generazioni grazie al sondaggio che ha visto coinvolta la community di giovani di ScuolaZoo e OneDay. Dal sondaggio emerge una costante: i giovani hanno difficoltà a costruire relazioni tra loro e con il mondo adulto, questo provoca una chiusura verso l’altro che li porta a rifugiarsi nel mondo del web che ritengono però poco sicuro. Come responsabili del futuro delle nuove generazioni emerge chiaramente la necessità di intervenire creando occasioni di dialogo affinché i giovani possano affiancare alla vita online una vita offline fatta di esperienze e di incontri reali e positivi.” Commenta Gaia Marzo, Corporate Communication Director, Equity partner di OneDay Group e membro del Comitato Scientifico di indifesa

L’OSSERVATORIO SUGLI ADOLESCENTI ITALIANI

Dal 2014 Terre des Hommes, in collaborazione con OneDay e ScuolaZoo, porta avanti l’Osservatorio indifesa, uno strumento per ascoltare la voce dei ragazzi e delle ragazze italiane su violenza di genere, discriminazioni, bullismo, cyberbullismo e sexting. Dal suo avvio a oggi più di 64.000 ragazzi e ragazze di tutta Italia sono stati coinvolti tramite i canali social di OneDay e ScuolaZoo, per un totale di più di 10 milioni di contatti online in quello che rappresenta, a oggi, l’unico punto d’osservazione permanente su questi temi. Uno strumento fondamentale per orientare le politiche delle istituzioni e della comunità educante italiana.

L’Osservatorio indifesa 2022-23 e le attività di coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze sono stati realizzati grazie al prezioso supporto di RAI per la Sostenibilità ESG e di BIC® che è a fianco di Terre des Hommes attraverso il progetto Network indifesala prima rete italiana di WebRadio e giovani ambasciatori contro la discriminazione, gli stereotipi e la violenza di genere, bullismo, cyber-bullismo e sexting per promuovere la partecipazione e il protagonismo dei ragazzi e delle ragazze attraverso il loro coinvolgimento attivo in tutte le fasi del progetto per realizzare programmi radio mirati alla conoscenza e alla riflessione su violenza, discriminazioni e stereotipi di genere.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *