Napoli, occupata la sede dell’Orientale, protesta in favore di Cospito

A Napoli occupata dagli studenti la sede dell’ateneo l’Orientale in protesta a favore di Cospito

Occupata da alcuni studenti la sede dell’Orientale di Napoli, protestano contro l’articolo 41bis a danno di Cospito. Ieri pomeriggio si è tenuta una riunione presso Palazzo Giusso, sede dell’Università “l’Orientale” di Napoli. Alcuni studenti hanno deciso di occupare l’ateneo in favore del detenuto Alfredo Cospito che ha messo in atto dal mese di ottobre, uno sciopero della fame. Il condannato ha già perso 40 chili, rifiutando acqua e cibo, queto per protestare contro il regime carcerario del 41bis e l’ergastolo ostativo.

La dichiarazione di una delle studentesse

Su NapoliToday viene riportata la dichiarazione di una delle studentesse in protesta. “Questa occupazione si inserisce in una mobilitazione più ampia che stiamo vedendo in questo paese. non solo in solidarietà con lo sciopero della fame di Alfredo, ma anche contro la disumanità delle condizioni delle carceri italiane”. La studentessa prosegue “Di fronte ad un governo di estrema destra ed incline alla repressione di ogni forma di dissenso, diventa sempre più importante prendere posizione, anche all’Università”.

Il caso Cospito

Alfredo Cospito é nato a Pescara nel 1967 ed è considerato uno degli elementi di spicco del mondo anarchico torinese. Il suo nome compare nelle inchieste sul mondo dell’insurrezionalismo già nel 1996. Secondo quanto riportato sul quotidiano Il Foglio, per gli investigatori é uno dei leader della Fai-Fri (Federazione anarchica informale – Fronte rivoluzionario internazionale). Con la compagna Anna Beniamino, detenuta al carcere romano di Rebibbia, ha fondato questo movimento rivoluzionario formato da vari gruppi dediti all’intimidazione armata. Il gruppo è stato ritenuto dagli inquirenti un associazione per delinquere con finalità di terrorismo. Riceve una prima condanna, nel 2013, a dieci anni e otto mesi per aver ferito con colpi di pistola alle gambe il dirigente dell’Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi.

Cospito viene condannato per “strage politica”

Nel 2022 è stato condannato anche per “strage politica“. La condanna è scattata per aver posizionato, nella notte tra 2 e 3 giugno 2006, due pacchi bomba davanti alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano (in provincia di Cuneo). Nell’esplosione non ci furono né morti né feriti. Inizialmente Cospito e la sua compagna sono stati condannati dalla corte rispettivamente a 20 e 16 anni di reclusione per il reato di strage. Successivamente il reato è stato trasformato in “strage contro la personalità interna dello stato”, e la pena corrispondente é quella dell’ ergastolo “ostativo”. Inizialmente Cospito è stato inserito nel circuito penitenziario ad Alta sicurezza in cui sono riuniti i detenuti per reati di tipo associativo. Tale circuito prevede forti restrizioni sulle condizioni di detenzione e sulle possibilità di comunicazione con l’esterno.

La condanna al 41bis

Dopo sei anni, nel 2022, il ministero della Giustizia ha deciso di sottoporre Cospito al regime di 41-bis. Tale misura é stata introdotta negli anni ottanta per impedire agli affiliati delle mafie di intrattenere rapporti con l’esterno. Fra le altre, essa prevede l’isolamento nei confronti degli altri detenuti, la limitazione dell’ora d’aria, una restrizione dei colloqui, il visto di controllo della posta, la revoca di giornali e libri. Ad applicare il 41-bis è stata la ministra Marta Cartabia. Dalle segnalazioni provenienti da Direzione nazionale antimafia, Digos e altre autorità, Cospito durante la detenzione è stato in grado di fare arrivare all’esterno del carcere “numerosi messaggi (…) destinati ai propri compagni anarchici, invitati esplicitamente a continuare la lotta contro il dominio, particolarmente con mezzi violenti ritenuti più efficaci.

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