La camorra torna a colpire nel quartiere Ponticelli : ucciso un uomo di 33 anni.

Un uomo di 33 anni è stato ucciso nel quartiere di Ponticelli

Ieri, un uomo 33 anni, alla guida della sua Fiat 500,  è stato ucciso a colpi di pistola. I sicari lo hanno affiancato e freddato in viale Margherita nel quartiere Ponticelli.

Quartiere Ponticelli

Si chiamava Federico Vanacore, aveva 33 anni ed era già noto alle forze dell’ordine. L’agguato è avvenuto in viale Margherita, nei pressi della farmacia, intorno alle 16,30 di ieri. L’uomo, ritenuto legato al clan Di Micco, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, era alla guida di una Fiat 500 di colore rosso, con targa francese, quando i sicari si sono affiancati all’auto a bordo di uno scooter. L’episodio è avvenuto in pochi minuti : due persone a bordo di uno scooter hanno sparato diversi colpi di arma da fuoco e si sono dileguati. Il servizio 118 è accorso in breve tempo, ma hanno potuto solo accertarne il decesso.

Federico 33 anni ucciso ieri nel quartiere Ponticelli

Un agguato che ha destato molto scalpore nel quartiere Ponticelli di cui  il pregiudicato era originario. Chi lo conosceva bene ha identificato subito il possibile movente dell’omicidio: Vanacore era un “truffaldino” e, con molta probabilità avrà “fatto uno sgarro” alla persona sbagliata. Secondo gli inquirenti la dinamica è stata feroce: almeno 10 colpi di pistola esplosi, due dei quali lo hanno raggiunto al volto. Secondo il “gergo camorristico” si tratta di un’esecuzione in piena regola. Chi ha sparato intendeva uccidere Vanacore e non indirizzargli un avvertimento

Tre mesi fa circa, a novembre del 2022, lo hanno colpito: una gambizzazione mentre si trovava nel rione Traiano (zona Fuorigrotta). In quella occasione si era recato all’ospedale San Paolo di Fuorigrotta per farsi medicare diverse ferite d’arma da fuoco agli arti inferiori. In quella occasione, aveva riferito alle forze dell’ordine di essersi recato a fare visita ad alcuni parenti, residenti nella periferia occidentale della città e di non essere a conoscenza dei motivi dell’agguato. Gli inquirenti, allora, fin da subito, avevano seguito la pista della punizione per un debito non saldato. Uno “sgarro” quindi.

Federico Vanacore aveva trascorsi da spacciatore ed aveva la fama di abile ladro d’auto di lusso. A quanto pare, secondo chi lo conosceva, si avvaleva di apparecchiature sofisticate. Originario di San Rocco, zona sotto l’egemonia dei De Micco, l’uomo sarebbe entrato in “rotta di collisione” con questi ultimi proprio in seguito al rifiuto di pagare una tangente sul business illecito di cui era saldamente a capo. Questo avrebbe segnato il suo destino.

Secondo quanto riferito da persone vicine a Vanacore, di recente, non si dedicava più ai furti di auto di lusso, ma, pare, si fosse “specializzato” in furti di rolex e usura. Questo giro di affari avrebbe incrementato il volume d’affari gestito dal trentatrenne. Questo avrebbe concorso ad alimentare acredini per il movente che ha portato all’omicidio.  Ci sarebbe anche un’altra ipotesi plausibile: la pista sentimentale.

Vanacore, da qualche anno, sarebbe legato, sentimentalmente, ad una donna imparentata con i De Luca Bossa, acerrimi rivali dei De Micco. I due avrebbero avuto anche un figlio. Per cui non si può escludere che questo omicidio possa collocarsi nelle logiche della faida in corso da tempo nel quartiere Ponticelli.

I carabinieri, intervenuti sul posto,  hanno limitato l’accesso alla zona per i rilievi del caso e avviato le indagini. Gli inquirenti, sarebbero già sulle tracce dei sicari, perchè l’omicidio è avvenuto, ripreso da telecamere che si trovavano in zona.

Nel quartiere Ponticelli, nonostante i tanti blitz, avvenuti negli ultimi anni, si continua a sparare e la faida tra i clan della zona, continuano. Gli abitanti di questo quartiere ormai non ne possono più. La lotta per l’egemonia di zona è diventata una vera “piaga” rendendo la vita difficile a chi vive in questa parte orientale di Napoli.

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