Terremoto in Turchia, amputato un braccio ad una bimba sotto le macerie

Terremoto in Turchia, quasi 23.000 i morti accertati, per salvare una bimba le hanno amputato un braccio sotto le macerie

Sale ancora il bilancio dei morti in Turchia, quasi 23.000 accertati, amputato un braccio ad una bimba sotto le macerie per salvarla. Secondo quanto riportato da Rainews la bimba di 10 anni era sepolta sotto le macerie di un edificio di 7 piani ad Hilal Bilgi. La piccola era sepolta sotto un blocco di cemento da 90 ore ed i soccorritori per poterla estrarre le hanno dovuto amputare un braccio, con il consenso dei parenti. L’intervento è avvenuto sotto le macerie. La bambina ha perso sia i genitori che i 3 fratelli. Uno dei tanti episodi che si stanno verificando di ora in ora in questa corsa contro il tempo, dove ogni minuto è prezioso per la vita umana. Nel distretto di Akevler in Turchia, una madre e suo figlio sono stati estratti vivi dopo 70 ore passate sotto le macerie.

Continuano ad arrivare i soccorsi, ma in ritardo

Con le difficoltà dovute ai percorsi stradali interrotti, a causa dei crolli degli edifici e le condizioni avverse del maltempo, sono numerose le difficoltà per giungere in soccorso. Si continua ininterrottamente a scavare sotto le macerie ed il bilancio dei morti sale senza sosta, quasi 23.000 morti da poco annunciati al Tg5. Si cercano percorsi alternativi. Il segretario generale dell’Onu António Guterres ha così dichiarato: “Ovviamente sarei molto felice se il Consiglio di Sicurezza  raggiungesse un consenso per permettere di usare altri valichi. Molte agenzie umanitarie non Onu stanno già  consegnando attraverso altri valichi”. Il primo convoglio dell’Onu, formato da sei camion, è entrato nel nord della Siria, attraverso il valico di Bab al-Hawa che non è stato  danneggiato dal terremoto. Intanto i superstiti sono rimasti in strada senza ripari, non ci sono nè tende nè coperte e si attendono i soccorsi che arrivano con grande ritardo.

Aumentano di ora in ora i bambini rimasti senza famiglia

Regina De Dominicis, responsabile della Turchia per l’Unicef dichiara: “Il numero di bambini che rimangono senza famiglia sta aumentando a dismisura. Siamo partiti il primo giorno da 500 bambini ed ora siamo tra i 1000 ed i 5000 perché ogni giorno queste cifre aumentano. Quando i genitori vengono portati in ospedale, spesso succede che non sopravvivano e questo sta accadendo in tutte le province. Sono invece circa 700 i bambini orfani che già prima del terremoto vivevano nelle “case del bambino”. Un terremoto di una vastità senza precedenti quello che si è abbattuto su Turchia e Siria il 6 febbraio 2023. Il suolo dell’Anatolia si è spostato di almeno 3 metri. Il presidente turco Erdogan ha proclamato 7 giorni di lutto nazionale. La scossa è stata avvertita fino in Groenlandia. Scattata l’allerta tsunami per le regioni del sud Italia, poi revocata. Tante le nazioni che si stanno mobilitando per i soccorsi.

 

 

 

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