Omicidio Rosa Alfieri: c’è la confessione dell’assassino

Omicidio Rosa Alfieri: c’è la confessione dell’assassino

E’ stato arrestato l’omicida di Rosa Alfieri, la ragazza di Grumo Nevano.

Le foto segnaletiche di Elpidio D’Ambra erano state diramate a tutte le Forze dell’Ordine ed è stata la perspicacia del drappello di Polizia presso l’Ospedale San Paolo di Napoli-Fuorigrotta che ha permesso l’arresto e la traduzione del presunto assassino presso la stazione dei Carabinieri di Bagnoli, a disposizione del Magistrato.

L’uomo ha confessato il delitto negando però le violenze sulla donna.

“Ho sentito delle voci nella mia testa, così ho agito”, queste le parole shock pronunciate dall’omicida nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

La confessione dinnanzi al sostituto procuratore di Napoli Nord e al dirigente di Ps.

In un primo momento, successivo all’omicidio, D’Ambra aveva fatto perdere le proprie tracce, poi la dichiarazione di un tassista che lo aveva accompagnato a Napoli, ed infine il malore che ha colpito l’omicida costretto a ripiegare in ospedale per le prime cure, hanno permesso la cattura.

All’Ospedale San Paolo di Napoli la professionalità e la particolare attenzione del drappello della Polizia di Stato, hanno così chiuso il cerchio che ha portato al fermo dell’omicida.

Sul corpo della vittima non vi sono ferite d’arma da fuoco o da taglio

Dagli inquirenti trapelano alcune informazioni: sul corpo della vittima non vi sono ferite d’arma da fuoco o lesioni provocate da armi da taglio.

Non trova conferma, fino a questo momento, la voce di una violenza sessuale che avrebbe subito la 23enne.

L’analisi superficiale del cadavere evidenzia lo strangolamento, sarà però l’autopsia a fornire maggiori certezze.

Così come risultano alcune contraddizioni sugli accertamenti finora fatti: Come mai nessuno ha sentito le grida eventuali della ragazza, considerato che l’omicida ha dovuto tapparle la bocca con un fazzoletto? Perchè Rosa si trovava in quella casa visto che la reputazione del D’Ambra non era delle migliori?

Gli investigatori al lavoro per trovare il movente

Tutte domande a cui gli investigatori cercheranno di dare delle risposte.

Intanto la mamma di Rosa Alfieri ha dichiarato: “Quell’uomo non era nessuno. Ci affidiamo alla giustizia”

A Grumo Nevano molti cittadini ancora oggi si sono recati all’esterno dell’abitazione di Rosa per pregare e lasciare dei fiori.

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