Napoli: caldo africano, il Cardarelli è al collasso

Napoli, il caldo africano imperversa sulla città, il Cardarelli è al collasso

A Napoli, come in altre città d’Italia, imperversa il caldo africano, l’ospedale Cardarelli è al collasso, un ricovero ogni 6 minuti. Un caldo così anomalo non si è mai verificato ed ieri, oggi e domani sono le giornate peggiori. Il cambiamento climatico sta mettendo in ginocchio il paese, con fenomeni estremi di caldo al sud e disastri ambientali a causa delle forti tempeste al nord.

Il Pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli di Napoli è stato preso d’assalto, negli ultimi giorni si sono registrati 200 pazienti al giorno per un totale di 1700 persone (231 solo nelle ultime 24 ore) ed un incremento del 30% circa degli accessi. Rispetto alla settimana precedente, aumentano anche i codici gialli, condizioni mediamente critiche con potenziale rischio per la vita.

Sono stati sospesi anche i lavori di ristrutturazione all’interno del Pronto soccorso.

“Siamo in un momento estremamente delicato, questi numeri sono il risultato di una grande fiducia che i cittadini di tutta la Campania hanno nella nostra struttura: il 57% dei pazienti che si rivolge al nostro Pronto Soccorso risiede sul territorio della città di Napoli, mentre il 40% proviene dal resto della Regione. La prova che si tratta di una scelta precisa da parte dei cittadini è data dal fatto che l’86% di essi arriva al Cardarelli con mezzi propri” – spiega Antonio d’Amore, direttore generale del Cardarelli.

“Ringrazio medici, infermieri e OSS per il grandissimo impegno, la professionalità e il senso del dovere che stanno mettendo in campo, facendosi carico anche della carenza di personale di emergenza che accomuna il nostro Pronto Soccorso a quello di tutti gli ospedali italiani. Data la criticità del momento invito i cittadini della città di Napoli a rivolgersi al Pronto Soccorso del Cardarelli sono nei casi in cui davvero ve ne sia bisogno. Ora dobbiamo dedicare tutte le nostre energie a quanti davvero hanno bisogno di noi” – conclude. (VesuvioLive)

Le 20 raccomandazioni per affrontare questo caldo anomalo con disabili, malati e anziani

Questa estate 2023 é stata definita la più calda di sempre, con punte di 45 gradi e addirittura 48 gradi in Sardegna. Ma l’effetto del cambiamento climatico si sta verificando in tutto il mondo. In Cina registrati 52 gradi. Temperature queste che il nostro fisico non é affatto abituato a sopportare. I comuni hanno preparato dei piani di allerta e di soccorso in caso di malori della popolazione. Oltre alle raccomandazioni di evitare di esporsi alle alte temperature della giornata ci sono anche altri accorgimenti che bisogna tenere soprattutto con disabili, malati ed anziani.

1. Bere frequentemente –  almeno un litro e mezzo di liquidi al giorno (non bevande ghiacciate ma leggermente raffreddate). Bere è estremamente importante perché in questo modo  reintegriamo i sali minerali che perdiamo quotidianamente sudando. E’ preferibile bere acqua ed evitare bevande alcoliche, gassate, troppo zuccherate e troppo fredde. Non eccedere con caffè o the.

2. Evitare cibi pesanti, grassi e piccanti, e preferire frutta, verdura, pasta e gelati alla frutta. In definitiva, pasti leggeri per non appesantire il sistema digestivo. Attenzione alla conservazione di alimenti deperibili (latticini, carni, dolci con creme…)

3. Soggiornare in ambiente con aria condizionata (a temperatura non troppo bassa) nei momenti di estremo calore e umidità. Eventualmente arieggiare l’ambiente con ventilatore, evitando l’esposizione diretta. Applicare, dove possibile, schermature per il sole, come tende oscuranti. Si suggerisce di arieggiare la casa in particolare aprendo le finestre al mattino presto, sera tardi ed eventualmente nelle ore notturne, e tenerle chiuse durante le ore più calde della giornata

4.  Fare bagni, bagni parziali o docce con acqua fresca più volte nel corso della giornata

FUORI CASA:

5. Bere frequentemente (vedi sopra)

6. Non uscire nelle ore più calde della giornata, ovvero dalle 12 alle 18

7. Tenere il capo riparato dal sole quando si esce

8. Attenzione ai vestiti. Preferire abiti leggeri, non aderenti, di colore chiaro e tessuti naturali traspiranti (le fibre sintetiche ostacolano invece il passaggio dell’aria)
9. Non esporsi al sole in modo prolungato. Se, in seguito a un’eccessiva esposizione, dovesse insorgere mal di testa, fare impacchi con acqua fresca per abbassare la temperatura corporea
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10. Non interrompere le terapie mediche, né sostituire i farmaci che si assumono abitualmente, di propria iniziativa. Consultare sempre il medico per ogni eventuale modifica delle cure che si stanno seguendo. (Qui come conservare e trasportare i farmaci d’estate).

PERSONE ANZIANE/MALATE/DISABILI/ALLETTATE

Se la persona è anziana, allettata o impossibilitata in parte nei movimenti, oltre ai suggerimenti sopra esposti, si consiglia di:

1. Verificare che non sia troppo vestita: spesso gli anziani tendono a vestirsi troppo o a strati. Questo aumenta la sudorazione e può impedire la dispersione di calore

2. Usare spugnature se non è possibile fare docce fresche per le persone allettate, ma anche utilizzare impacchi freddi, avvolti in un leggero strofinaccio di cotone, sull’inguine o sotto i polsi, oppure nebulizzare acqua sul viso e altre parti del corpo

3. Sul mercato si trovano anche  polsiere, fasce per il collo refrigeranti gilet, canotte  e giubbotti refrigeranti per limitare il caldo che può dare ad esempio lo schienale della carrozzina

4. Aumentare le operazioni di igiene quotidiana soprattutto nel caso di pazienti allettati, per evitare la formazione di umidità e la comparsa di lesioni da decubito

5. Provvedere a cambiare frequentemente di posizione la persona allettata

6. Nel caso di persona anziana non autosufficiente, offrire bevande in ogni occasione possibile. Misurare il quantitativo di liquidi introdotto contando il numero dei bicchieri oppure predisponendo ogni mattina due bottiglie d’acqua dalle quali attingere verificando a fine giornata quanto consumato. Se il medico in presenza di malattie particolari ha dato delle indicazioni restrittive sull’introduzione dei liquidi chiedere quanto si può bere quando fa caldo

7. Sempre per gli anziani, frazionare i pasti proponendo una dieta ricca di frutta e verdura. Offrire anche fuori pasto anguria, pesche e melone, salvo diversa prescrizione medica: è un sistema molto efficace per rifornirsi di liquidi e di sali minerali. Questi frutti contengono una elevata quantità di potassio la cui carenza provoca fiacchezza e mancanza di energia. Durante i pasti è opportuno aumentare il consumo di cibi liquidi (minestre, yogurt e frullati)

8. In caso di difficoltà di deglutizione usare gli appositi addensanti liquidi o consultare il medico curante che valuterà la necessità di interventi aggiuntivi

9. Chi assiste un anziano non autosufficiente farebbe bene a controllarne il peso una volta alla settimana. Il colore e la quantità di urine andrebbero verificate ogni giorno

10. Non lasciamo soli i nostri anziani, soprattutto in questo periodo! Facciamo visita più frequentemente ai nostri parenti anziani (che possono sentirsi “segregati in casA2 nei giorni di gran caldo), anche solo per chiedere se serve qualcosa.

SINTOMI DI DISIDRATAZIONE – Nella fase iniziale i sintomi possono essere aspecifici come stanchezza, sonnolenza, irritabilità o confusione mentale. Successivamente si manifesta ipotensione arteriosa, vertigini, crampi muscolari, riduzione dell’elasticità della cute, secchezza delle mucose e forte riduzione della quantità di urine. Chi assiste un anziano non autosufficiente deve contattare il medico curante se rileva questi sintomi o segni.

Per approfondire:

Raccomandiamo di consultare il Sito del Ministero della salute con lo speciale informativo e i Bollettini delle ondate di calore.

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