Marigliano: Alessia investita da un furgone si risveglia dal coma

Marigliano: Alessia investita da un furgone mentre faceva jogging si risveglia dal coma

La giovane Alessia investita da un furgone mentre faceva jogging a Marigliano, si risveglia dal coma, la notizia é giunta ieri 2 agosto. Sono trascorsi 10 giorni dal tragico incidente in cui la giovane 23enne viene investita da un furgone ed oggi riapre gli occhi sotto lo stupore di amici e parenti. I medici dell’Ospedale del Mare hanno interrotto il coma farmacologico.

Cosa é successo il giorno del tragico incidente

Il 20 luglio scorso Alessia Basile di 23 anni, decide di scendere da casa per andare ad allenarsi e fare un pò di jogging. All’improvviso durante la corsa arriva un furgone che la investe in pieno lungo la Variante 7 Bis e scaraventa il suo corpo sul manto stradale. L’autista si è subito fermato ed ha allertato i soccorsi. Sul posto, oltre ai carabinieri, anche i sanitari del 118 che dopo aver prestato le prime cure hanno trasportato la giovane immediatamente in codice rosso presso l’Ospedale del Mare. Dopo 12 giorni di coma, le sue condizioni sono nettamente migliorate. L’intera comunità di Marigliano si è stretta, in questi giorni, alla famiglia Basile nella speranza che la 23enne si potesse riprendere. Poi ieri la bella notizia: Alessia ha riaperto gli occhi. Ora tutti aspettano solo il suo ritorno a casa.. Iniziano subito gli appelli sui social di chi invita tutti a pregare per la 23enne, in attesa di qualche buona notizia. (NapoliToday)

“La strage infinita” si legge su AGI

Il 19 giugno 2023 un report su AGI riporta i dati spaventosi sui pedoni investiti in Italia fino a quel giorno 175 pedoni investiti e uccisi dall’inizio dell’anno fino alla metà di giugno ma sono dati orientativi.

È una strage infinita quella che si consuma sulle strade italiane secondo l’ultimo report in tempo reale dello speciale ‘Osservatorio Pedoni’ dell’Asaps, l’Associazione sostenitori amici polizia stradale. 175 pedoni investiti e uccisi dall’inizio dell’anno e si tratta di un dato parziale, che “non tiene conto dei feriti gravi che molto spesso perderanno la vita negli ospedali anche a distanza di mesi”.

Gli anziani si confermano i più indifesi, 80 dei pedoni morti (il 45%) avevano più di 65 anni mentre 7 delle vittime ne avevano meno di 18. Numerosi i pedoni uccisi nel luogo idealmente più sicuro, sulle strisce pedonali dei centri urbani, nonostante sia prevista la perdita di 8 punti dalla patente per la mancata precedenza da parte dei conducenti di veicoli.

Nel Lazio è una vera strage con 35 decessi, quasi un quinto del totale, di cui ben 20 a Roma. Seguono la Lombardia con 20 decessi, l’Emilia Romagna e il Veneto con 17 (di cui 4 nell’ultima settimana), la Campania con 15.

Suddivisi per mese sono avvenuti 51 decessi a gennaio, 36 a febbraio, 31 a marzo, 18 nel mese di aprile, che ha avuto un trend migliore rispetto ai tre mesi precedenti. Ventuno i decessi accertati a maggio, già 18 quelli di giugno.

“Come agenzia per la sicurezza stradale vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica sui decessi quotidiani sulle strade degli utenti più deboli (pedoni e ciclisti) – ribadisce Giordano Biserni, presidente Asaps – che non sono tragiche fatalità, ma molto spesso vere e proprie violenze stradali, con conducenti che fuggono, con manovre spericolate come accaduto qualche giorno fa a Roma e con la distrazione come virus sulle strade. Servono subito provvedimenti urgenti sull’utilizzo del cellulare alla guida e più divise sulle strade”.

Luglio da incubo

Alcuni dati temporali: suddivisi per mese, l’Asaps ha registrato ben 53 decessi a gennaio, 36 a febbraio, 31 a marzo, 18 ad aprile (che ha avuto un trend migliore rispetto ai tre mesi precedenti), 21 a maggio, 32 a giugno e 11 a luglio, che è quindi iniziato molto male se consideriamo che il termine della rilevazione è datato 9 luglio. Tradotto: nel settimo mese dell’anno si conta più di un pedone morto al giorno.

 

 

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