Infermiera uccide 7 bimbi, iniettava aria e insulina ai neonati

L’infermiera Lucy Letby uccide 7 bimbi, iniettava aria e insulina ai neonati

L’infermiera Lucy Letby, condannata per omicidio, uccide 7 bimbi, iniettava aria e insulina ai neonati, ne voleva uccidere altri 6. Gli omicidi della 33enne si sarebbero consumati nell’anno tra giugno 2015 e giugno 2016 nell’unità neonatale dell’ospedale in cui lavorava, il Countess of Chester Hospital. Secondo l’accusa e i giudici, Letby ha ucciso i piccoli in maniera atroce, ad alcuni ha deliberatamente iniettato aria, altri sono stati nutriti forzatamente con latte, altri ancora avvelenati con l’insulina. Le vittime 5 maschi e 2 femmine. Gran parte degli omicidi li ha commessi durante i turni di notte, lontani da possibili sguardi.

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Quando la polizia perquisì la casa della 33enne, trovarono un biglietto scritto a mano in cui ammetteva gli efferati delitti. «Sono una persona orribile e malvagia. Li ho uccisi di proposito perché non sono abbastanza brava per prendermi cura di loro», scrisse. Il procuratore capo del Crown Prosecution Service fa sapere a Reuters che Letby all’epoca dei fatti era stata incaricata di proteggere alcuni dei bambini più vulnerabili: «Coloro che lavoravano al suo fianco non sapevano, però, che c’era un’assassina in mezzo a loro. Ha fatto del suo meglio per nascondere i suoi crimini, variando i modi in cui ha ripetutamente danneggiato i bambini affidati alle sue cure».

L’infermiera arrestata e rilasciata più volte

Lucy Letby é stata arrestata per la prima volta la mattina presto del 3 luglio 2018. Inizialmente è stata rilasciata su cauzione della polizia, ma successivamente è stata arrestata altre due volte. L’infermiera è stata nuovamente arrestata il 10 giugno 2019 e poi per la terza volta il 10 novembre 2020, quando è stata infine incriminata.

Dopo l’allarme dei continui decessi dei neonati, sono partite le indagini nell’ottobre 2022 dopo una lunghissima inchiesta della polizia del Cheshire durata anni. Una delle prove schiaccianti é stato un biglietto trovato a casa dell’infermiera assassina in cui scriveva “Sono cattiva, l’ho fatto”.

Il processo

Durante il processo l’accusa ha definito la donna come “opportunista, calcolatrice e subdola”. Ha usato la sua conoscenza infermieristica per uccidere, manipolando colleghi e familiari dei piccoli per coprire i suoi omicidi.

Il procuratore ha detto che l’infermiera “ha fatto del suo meglio per nascondere i suoi crimini, variando i modi in cui ha ripetutamente danneggiato i bambini affidati alle sue cure”. “Ha ribaltato le conoscenze del suo mestiere e le ha utilizzate come arma per infliggere danni, dolore e morte” ha aggiunto. Sul movente resta però il mistero. “Abbiamo il cuore spezzato, devastato, arrabbiato e ci sentiamo insensibili. Potremmo non sapere mai veramente perché questo è successo” ha dichiarato infatti uno degli investigatori.

L’infermiera è in custodia cautelare da novembre 2020 e ha trascorso questi anni in quattro diverse carceri. I suoi legali hanno sostenuto la sua innocenza spiegando che le morti e i collassi dei neonati erano il risultato di “seriali fallimenti nelle cure” nell’unità e lei era solo vittima di un “sistema che voleva attribuire la colpa a qualcuno quando falliva”.  “Ho sempre e solo fatto del mio meglio per prendermi cura di loro” ha risposto l’infermiera in lacrime quando ha accettato il verdetto. (Fanpage)

 

 

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