Dimessa da 3 ospedali, 27enne muore per una meningite fulminante

Muore per una meningite fulminante una donna 27enne dopo essere stata dimessa da 3 ospedali

Valeria Fioravanti, donna 27enne muore per una meningite fulminante dopo essere stata dimessa da 7 ospedali con la frase “LEI ESAGERA”. La drammatica vicenda inizia il giorno di Natale 25 dicembre 2022. Secondo quanto riportato su Today cronaca la giovane donna, impiegata di Aeroporti di Roma, madre di una bambina di 12 mesi, si era operata il giorno di Natale, per un rimuovere un ascesso, presso il Campus Biomedico di Roma, ma dopo l’intervento la ferita si era infettata e nessuno l’ha curata, dichiara la famiglia. 48 ore dopo le dimissioni la 27enne si sarebbe recata al pronto soccorso del Policlinico Casilino accusando un forte mal di testa, dolori alla schiena e al collo. Le viene diagnosticata “una forte cefalea” e Valeria viene dimessa con la prescrizione di antinfiammatori. Il dolore peggiora. Altra visita al Casilino, altra diagnosi errata.

Valeria cambia ospedale e si reca al San Giovanni

La donna cambia ospedale, sempre a Roma al San Giovanni dove la risposta è “protrusione alla colonna vertebrale” e la cura un collare per una settimana. Valeria continua a peggiorare. È il 5 gennaio quando torna all’ospedale San Giovanni dove i medici – dopo un esame del midollo – capiscono che si tratta di una meningite batterica. Ma il virus è in stato avanzato. “Aveva bisogno di una terapia intensiva e soltanto dopo 4 ore si sarebbe liberato un posto al Gemelli” raccontano i familiari. La donna entra in ospedale già in coma e nonostante un’operazione ma non ce l’ha fatta, il 10 gennaio 2023 ne è stata dichiarata la morte. “Vogliamo che qualcuno paghi per gli errori che hanno portato alla morte di Valeria. L’hanno cacciata dagli ospedali, secondo loro stava esagerando” commentano i genitori. La Procura di Roma ha aperto un’inchiesta.

Un caso grave di malasanità

Non è la prima volta che si verificano questi episodi. Frequentemente siamo esposti alle incompetenze mediche nonostante ci si rivolga a strutture ospedaliere. Quando la malasanità si conclude con un decesso, ci troviamo di fronte ad un dilemma. A chi ci rivolgiamo quando abbiamo un problema di salute? Possibile che dopo numerosi appelli d’urgenza e numerose visite ed esami, nessuno è riuscito ad emettere la giusta diagnosi? Siamo alla frutta, ci viene da commentare. Si attendono le indagini della Procura, è giusto che paghi chi ha causato la morte di Valeria.

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