Cartoline Europee- La Procura di Milano apre un’inchiesta sul Qatargate

Cartoline Europee- La consueta rubrica sulla Politica Europea 

La notizia degli ultimi giorni è che Eva Kaili ex Vicepresidente del Parlamento Europeo, dovrà rimanere in carcere per altri due mesi. La Kaili rimarrà in galera perché secondo i giudici potrebbe ancora inquinare le prove a suo carico e compromettere così assolutamente il normale iter giudiziario.Infatti i giudici hanno ordinato che l’avvenente Kaili dovrà rimanere ancora nelle patrie galere belghe, perché non ci sono ancora decisamente i presupposti per la sua scarcerazione. Quello che rovina dannatamente la posizione giudiziaria di Eva, sono le reiterate deposizioni di Antonio Panzeri, che come sappiamo essendo uno dei principali inquisiti dello scandalo Qatargate sta continuando a collaborare con gli inquirenti. Fornendo sempre più dettagli anche sul ruolo che la Kaili, avrebbe avuto nell’intricata vicenda in seno al Parlamento Europeo. Invece il suo compagno Francesco Giorgi come si sa è ritornato a casa e dovrà rimanere però sotto stretta sorveglianza elettronica. Anche Marc Tarabella altro inquisito eccellente della vicenda, rimarrà in carcere perlomeno un altro mese. Unica consolazione è  che il suo avvocato è riuscito ad ottenere il trasferimento per il proprio assistito, in un carcere vicino alla sua casa di residenza nella Vallonia. Frattanto anche la Procura di Milano ha aperto un fascicolo sulla questione del Qatargate, gli inquirenti infatti vogliono far luce sull’ipotesi di riciclaggio di denaro da parte di due prestanome che farebbero capo a Francesco Giorgi, ex assistente parlamentare di Panzeri. I loro nomi sono Dario Scola e Manfred Forte che risulterebbero ex soci di una società chiamata Equality, riconducibile a Giorgi e alla commercialista di Panzeri, Monica Rossana Bellini. Nella società sarebbero transitati circa 300 mila euro, che secondo gli inquirenti potrebbero essere soldi derivanti dalle mazzette percepite dagli inquisiti, da parte di vertici politici del Qatar e del Marocco. Anche la figlia di Panzeri Silvia è immischiata nella faccenda, perché sarebbe stata proprio lei a creare questa società di consulenza, insieme al padre e al fratello di Giorgi. Ma comunque adesso siamo solo nella fase embrionale dell’inchiesta milanese, ci saranno sicuramente nel prossimo futuro altri straordinari e immaginabili colpi di scena…

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