Cartoline Europee-Il patteggiamento di Panzeri

La rubrica sulle vicende Politiche del Parlamento Europeo

La notizia è che Antonio Panzeri ex deputato PD al Parlamento Europeo, è pronto a patteggiare con la magistratura per uno sconto della pena. In pratica Panzeri dovrà confessare i reati ascrittigli dalla procura federale belga prima che cominci il processo, ottenendo così in cambio una riduzione della pena. La sua permanenza carceraria dovrebbe essere alla fine della fiera di un anno di reclusione. L ‘ex eurodeputato ha firmato una specie di memorandum, dove si impegna a restituire tutti i beni illeciti acquisiti nel tempo, somma che si aggirerebbe intorno a un milione di euro. L ‘obiettivo del patteggiamento di Panzeri è chiarissimo e cioè quello assolutamente di avere uno sconto della pena carceraria, ma anche di voler salvare le sorti della propria famiglia. Infatti il suo tentativo è quello di sottrarre dalle patrie galere belghe, la moglie e la figlia. Intanto la procura federale belga ha chiesto al Parlamento Europeo di revocare l’immunità a due influenti esponenti politici europei, quali l’ italiano Andrea Cozzolino e il belga Marc Tarabella. Panzeri a tal proposito nelle sue ammissioni preliminari, ha dichiarato che il parlamentare Tarabella sarebbe stato ricompensato da alti vertici politici del Qatar di 140.000 euro, per addolcire agli occhi del Parlamento Europeo le politiche sociali dannose del paese qatariota. Anche la posizione di Cozzolino è sotto il vaglio attento e scrupoloso degli inquirenti europei. I giudici in questi giorni stanno anche seguendo la pista marocchina, che porterebbe ai tanti regali ricevuti da Panzeri dal paese africano. Pure in questo caso l’ex sindacalista avrebbe avuto dei doni in cambio della sua attività parlamentare. Panzeri avrebbe cercato di ridurre i danni che potevano procurare alcuni faldoni di inchiesta presentati da un altro rappresentante europeo, sui diritti umani e sociali negati nel Sahara. Ricordiamo che insieme a Panzeri è indagato anche l’assistente parlamentare Francesco Giorgi, che era stato assunto al Parlamento Europeo proprio dall’ ex sindacalista.Giorgi aveva poi continuato la sua esperienza di assistente europeo, con Andrea Cozzolino come si è detto anche lui indagato. Giorgi è stato il primo che ha ammesso di far parte di una sorta di organizzazione, atta a influenzare in seno alla UE le dinamiche politiche e sociali scriteriate di Qatar e Marocco. Giorgi è anche il compagno di Eva Kaili ormai ex vicepresidente del Parlamento Europeo, anche lei una delle maggiori indiziate nella medesima inchiesta. Adesso si auspica che l’inchiesta si svolga il più velocemente possibile, per ridare onorabilità e credibilità in questo momento al tanto vituperato Parlamento Europeo.

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