Cartoline Europee- I cattivi pensieri di Eva

Cartoline Europee-La consueta rubrica sulla Politica Europea 

Uno dei principali inquisiti dello scandalo europeo del Qatargate ossia Eva Kaili, ricevendo in carcere la deputata Bergamini di Forza Italia, ha fatto trapelare le sue prime dichiarazioni dopo ormai quasi quattro mesi passati in prigione. Ricordiamo che Eva Kaili era stata accusata insieme a un sedicente gruppo di esponenti politici europei, di aver percepito mazzette dai vertici del Qatar e del Marocco. Nello scopo di addolcire le politiche sociali di questi Paesi in seno al Parlamento Europeo. Nel corso del dialogo con l’esponente politico italiano, la Kaili ha dichiarato che le sue prime settimane in carcere sono state veramente terribili, al punto di pensare addirittura al suicidio. Poi per fortuna ha trovato la forza di reagire e di continuare a combattere soprattutto perché fin dall’inizio si è dichiarata completamente estranea alla vicenda. Eva ha anche asserito di sentirsi in questa complessa faccenda giuridica non una vittima ma un trofeo. In maniera particolare perché nei suoi confronti c’è stata una vera e propria persecuzione da parte  di un fantomatico sistema, accanimento che spesso secondo lei viene perpetrato nei confronti degli esponenti politici del Sud Europa. La Kaili anche dichiarato che dopo questa spinosa vicenda giuridica che l’ha coinvolta, continuerà comunque a fare politica negli interessi del suo paese d’origine che come si sa è la Grecia. Eva ha anche ringraziato pubblicamente la Bergamini, per la visita fattagli in carcere perché fino a questo momento nessun esponente politico si era interessato alla sua vicenda giudiziaria. Eva ha poi continuato dicendo che la cosa più dura da accettare nella sua ormai lunga permanenza nelle patrie galere belghe, è la lontananza forzata della piccola figlia. Infatti i magistrati hanno deciso fin dall’inizio, che la Kaili poteva vedere la figlia solo due volte al mese. Decisione che ha decisamente depresso e logorato fisicamente la politica greca. Adesso si attende a fine aprile la decisione dei giudici, che avranno il compito di prolungare o meno la detenzione preventiva dell’ex Vicepresidente del Parlamento Europeo. Continueremo come sempre a seguire gli sviluppi.

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