Il fascino del libro-Isabelle Aupy:Storia dell’uomo che smise di amare i gatti

 

Il fascino del libro-Isabelle Aupy:Storia dell’uomo che smise di amare i gatti-La consueta rubrica sulle novità letterarie

Isabelle Aupy:Storia dell’uomo che smise di amare i gatti- Libro molto delicato e profondo quello di Isabelle Aupy, intitolato “Storia dell’uomo che smise di amare i gatti”, formato da 128 pagine e pubblicato dalla Nord Editore. Isabelle Aupy è una brillante scrittrice francese, nata nel 1983 a Bordeaux e lavora in Patria come fisioterapista. Ritornando al libro suddetto, l’autrice narra la storia un’isola felice, baciata dal sole e dal vento. Luogo dove vivono un piccolo gruppo di persone, che ha deciso di ritirarsi in questo eremo felice, per sfuggire dal caos della vita cittadina.

Da registrare che l’isola è completamente popolata  da gatti, che tutti amano, coccolano e rispettano.

Da sottolineare pure, che nell’isola sono tutti assolutamente felici! Infatti nel luogo, convivono tutta una serie di personaggi semplici e simpatici. Difatti con lo scorrere delle pagine, si incontrerà un prete filosofo, un poeta che suona il violino, pescatori di aragosta, una merlettaia e il saggio guardiano del faro.

Variopinta umanità che convive in maniera libera e felice!

Ad un certo punto della storia però i gatti scompariranno dall’isola, lasciando tristi e sgomenti gli abitanti. Quindi la comunità chiederà aiuto all’autorità territoriale, che manderà sull’isola dei cani invece dei gatti. Gli isolani saranno quindi costretti, a portare a guinzaglio i nuovi animali e anche a condurli in giro tre volte al giorno. Tutti gli abitanti sembrano accettare le nuove direttive, tranne uno e cioè il vecchio guardiano del faro. In pratica l’anziano gentiluomo si batterà ferocemente, per riportare i gatti sull’isola.

Storia dell’uomo che smise di amare i gatti-Soprattutto perche i felini, sono molto più capaci di sognare dei cani. 

Produzione letteraria estremamente scorrevole e ironica questa della Aupy,  dove viene messa particolarmente in evidenza la straripante fantasia della narratrice. Alla fine della fiera, l’opera letteraria si rivela un vero e proprio manifesto, alla democrazia e alla tolleranza umana. Il libro è consigliato a tutti coloro, che prediligono i romanzi somiglianti alle favole e che hanno un epilogo decisamente positivo…

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