Sicilia: minaccia di incendiare il comune dopo aver perso il Rdc

In Sicilia a Terrasini un uomo minaccia di incendiare il comune dopo aver perso il Rdc

In Sicilia a Terrasini un uomo di 60 anni minaccia di incendiare il comune dopo aver perso il Reddito di cittadinanza. La comunicazione della perdita del reddito di cittadinanza sta generando tumulti in molti ambienti da parte degli ex percettori. Nel comune di Terrasini in Sicilia un uomo 60enne disoccupato con precedenti per reati contro il patrimonio, è entrato nel municipio con una bottiglia piena di benzina. Aveva già minacciato altre volte di incendiare il comune nonostante il sindaco Giosué Maniaci lo aveva tranquillizzato dicendogli che gli avrebbe trovato un lavoro. Ma stavolta l’uomo era seriamente intenzionato ad incendiare tutto, infatti si é presentato con una bottiglia di plastica piena di benzina, con la quale ha cosparso parte della stanza del primo cittadino, minacciando di appiccare le fiamme. È stato subito bloccato “e non è successo nulla, alla fine – spiega Maniaci a PalermoToday – il tutto non è durato più di venti minuti”.

“L’uomo vive di espedienti, ma é stato sempre aiutato” le parole del sindaco

“Nessuno dei percettori che pure ci sono nel nostro comune è venuto qui a protestare, peraltro sono arrivate le carte per il nuovo sussidio previsto dal governo nazionale. L’autore del gesto – come racconta sempre il primo cittadino – vive di espedienti, è stato sempre aiutato ed in tutti i modi, l’ultima volta a maggio, quando gli abbiamo concesso un bonus straordinario di circa 500 euro, riceve sostegno dalla Caritas, dal Banco alimentare, tante volte io ed altri membri della Giunta gli abbiamo pure pagato le bollette. Quando è venuto la prima volta questa mattina gli ho chiesto se fosse stato in giro per vedere se qualcuno offrisse lavoro, ma mi ha risposto per l’ennesima volta che lui non può lavorare per un presunto problema alla schiena. Noi – prosegue – abbiamo fatto tutto il possibile, ma diciamo che questa persona pretendeva di ricevere soldi e aiuti, con modi non sempre civili”. 

Il sindaco racconta ancora che qualche giorno fa l’uomo si era presentato presso un ristorante e pretendeva di mangiare senza pagare. Maniaci ha spiegato che il 60enne percepiva dei sussidi e che era assurda la pretesa, inoltre ci sono possibilità di lavorare ma lui non vuole. Dopo la prima discussione di stamattina, il sindaco aveva già allertato i carabinieri, che sono poi intervenuti, assieme ai vigili del fuoco, per calmare gli animi. L’uomo aveva però era stato già fermato nel suo intento da altri membri della Giunta. Dopo l’accaduto l’uomo é stato poi accompagnato all’ospedale di Partinico per degli accertamenti.

Le proteste che si sono generate nei vari comuni italiani

Lo stop del reddito di cittadinanza in alcune province italiane ha scatenato proteste e reazioni da parte dei beneficiari e delle comunità coinvolte. Questo importante strumento di sostegno sociale, introdotto per aiutare le famiglie a basso reddito, ha subito modifiche e sospensioni che hanno suscitato polemiche e preoccupazioni. In questo articolo, esamineremo le proteste e le reazioni scaturite dalla decisione di interrompere il reddito di cittadinanza in diverse parti d’Italia.

Il contesto delle sospensioni del reddito di cittadinanza: Le province di Napoli, Roma e Palermo sono state tra le più colpite dalle sospensioni del reddito di cittadinanza, con numeri significativi di beneficiari che hanno ricevuto comunicazioni di stop. Queste province hanno storicamente affrontato sfide socio-economiche, e la cessazione del sostegno ha avuto un impatto rilevante sulle famiglie a basso reddito.

Le ragioni delle sospensioni: Le sospensioni del reddito di cittadinanza sono state spiegate con la necessità di revisionare i criteri e le modalità di assegnazione del beneficio. Alcune argomentazioni hanno sottolineato la necessità di destinare le risorse a chi ne ha più bisogno o di verificare la situazione economica dei beneficiari per garantire una maggiore equità nel sistema di supporto sociale.Le proteste e le preoccupazioni dei beneficiari: Le sospensioni hanno scatenato proteste da parte dei beneficiari, che hanno espresso la propria preoccupazione per la perdita di un sostegno vitale per far fronte alle spese quotidiane. Le famiglie dipendenti dal reddito di cittadinanza si sono sentite vulnerabili e hanno espresso timori riguardo al futuro e alla possibilità di cadere in situazioni di povertà.

Le reazioni delle istituzioni locali e regionali: Le istituzioni locali e regionali, in particolare quelle delle province colpite dalle sospensioni, hanno manifestato preoccupazione per le conseguenze sociali ed economiche dell’interruzione del reddito di cittadinanza. Queste reazioni hanno sollevato questioni sulla necessità di un approccio più ponderato e di una maggiore assistenza per le persone a rischio di impoverimento.Il dibattito pubblico e le richieste di cambiamento: Il dibattito pubblico riguardo lo stop del reddito di cittadinanza è cresciuto, con opinione pubblica, esperti e organizzazioni della società civile che hanno esaminato gli impatti delle sospensioni e discusso di possibili alternative. Sono state avanzate richieste per rivedere le politiche di assistenza sociale e per garantire un supporto adeguato alle famiglie più vulnerabili.

Conclusioni: Le proteste e le reazioni seguite allo stop del reddito di cittadinanza in Italia hanno evidenziato la rilevanza di questo strumento di sostegno sociale per molte famiglie a basso reddito. Le sospensioni hanno scatenato preoccupazioni e polemiche, portando alla luce sfide socio-economiche che alcune province italiane devono affrontare. Il dibattito pubblico sulle politiche di assistenza sociale è cruciale per trovare soluzioni e garantire un supporto efficace a coloro che ne hanno bisogno. (Giornale di Puglia)

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