Scatta l’embargo via mare sul petrolio russo

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Al via all’embargo sul petrolio russo

Come annunciato nei giorni scorsi dalla Presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, è scattato l’embargo via mare sul petrolio russo. Secondo Assoutenti, la decisione dell’UE potrebbe tradursi in termini di nuovi rincari per il carburante alla pompa, acuendo sia l’inflazione sia il costo dei rifornimenti.

Aumento del carburante dietro l’angolo

L’associazione dichiara che il calo del petrolio russo, spingerà gli altri Paesi a rifornirsi presso la Cina o gli Stati Uniti, con maggiori costi nel trasporto.

“I prezzi dei carburanti potrebbero toccare in Italia nuovi record, considerato che già oggi sulle autostrade il gasolio in modalità servito è tornato a superare quota 2,5 al litro su diverse tratte“, asserisce Assoutenti, paventando il timore di un aumento del prezzo della benzina.

Lo scorso anno 9,4 miliardi di extraprofitti

Inoltre, alla luce dei dati dell’associazione, nel 2022 gli extraprofitti hanno raggiunto 9,4 miliardi di euro. Difatti, nel secondo semestre del 2012 la quotazione media era pari a 109,85 dollari al barile, scesa a 94,65 dollari di media l’anno scorso. In 10 anni, si è registrato un incremento dei prezzi medi dei carburanti alla pompa (senza tasse e imposte) del 23,4% per la benzina e del 38% per il gasolio.

Cala il costo dei carburanti

In attesa di conoscere gli effetti del price cap e dell’embargo sull’oro nero proveniente dalla Russia, in Italia è diminuito il prezzo dei carburanti, soprattutto per il diesel. A tal proposito, i ribassi si riversano sui costi praticati alla pompa, con una media nazionale del diesel self sotto 1,9 al litro.

Fonte: TgCom24

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