Sant’Anastasia: il 2 aprile verrà inaugurato il “Giardino della gioia”

A Sant’Anastasia il 2 aprile, giornata dedicata all’autismo, verrà inaugurato il “Giardino della gioia”

Nasce a Sant’Anastasia il “Giardino della gioia“, che verrà inaugurato il 2 aprile, giornata dedicata alla consapevolezza sull’autismo. Secondo quanto riportato su Cronache della Campania, l’iniziativa nasce grazie all’idea di Susy Rea e Mimmo De Simone, responsabili delle associazioni “Su Una Nuvola Blu ” e “Love for S.Anastasia”. Il Giardino della Gioia, sarà uno spazio aperto che accoglierà tutti i bambini, diversamente abili e normodotati. L’inaugurazione avverrà il 2 aprile alle ore 10,30 in via Casaliciello.

Il primo giardino inclusivo del napoletano

Questa lodevole iniziativa, sarà una grande occasione di inserimento per tutti, in quanto verranno organizzate diverse attività. L’area verde sarà il primo giardino inclusivo del napoletano e ospiterà eventi, laboratori e feste tematiche rivolte ai bambini. I promotori dell’iniziativa ci tengono a specificare che il Giardino della Gioia non è solo per bambini disabili ma per tutti. “Siamo genitori di due bambini con disabilità– spiegano Mimmo e Susy –  ogni giorno ci rendiamo conto di quanto per i bambini disabili non ci siano spazi o attività accoglienti, il Giardino nasce per dare a tutti loro uno spazio libero da qualsiasi costrizione, uno spazio in cui ogni bambino possa essere se stesso”. Partner ufficiale del Giardino in tutte le sue attività sarà l’associazione Coltiviamo Gentilezza con il suo progetto di Officina Gentile che offrirà ai bambini presenti attività creative e giochi da fare in outdoor, tutti insieme.

Il periodo della pandemia ha ulteriormente penalizzato le persone con disabilità

Il periodo della pandemia è stato molto penalizzante per le persone disabili e le loro famiglie. Basti pensare che già le condizioni di socialità non sono normalmente molto frequenti, il lockdown ha ulteriormente aggravato la situazione. L’allontanamento dalla scuola e di conseguenza l’isolamento, hanno portato ad un nuovo tipo di didattica, quella a distanza: DAD. Secondo quanto é emerso dall’inchiesta Disabili e abbandonati di Antonio Fraschilla per L’espresso possiamo leggere che «tra i tre miliardi di euro spesi per comprare i banchi a rotelle, tra decine di Dpcm del Governo Conte e altre decine di circolari Inps, non un euro è stato stanziato davvero per cercare di aiutare i disabili, soprattutto alle superiori.”

La testimonianza di una mamma

“Il triste periodo storico che abbiamo attraversato è stato molto ma molto difficile per noi che abbiamo figli con gravi disabilità. Purtroppo noi siamo già costretti a condurre una vita di privazioni e di difficoltà, affrontando problemi seri ogni giorno, la chiusura è stata devastante perché ci ha allontanato ancora di più dal mondo. Questa iniziativa nata a Sant’Anastasia è da elogiare, sicuramente consentirà di vivere una giornata all’aria aperta insieme a tanti bambini e ai loro genitori dopo tre anni di isolamento, per cui ben vengano le iniziative di socialità per le persone meno fortunate.”

“Integrare un disabile nella società è fondamentale. C’è ancora molto da fare in quanto non é ancora del tutto visibile l’adeguamento delle strutture e della società alla vivibilità di un portatore di handicap. Bisogna iniziare a capire che il disabile é parte integrante della collettività e che tutti dovrebbero venire incontro a chi ha particolari esigenze. La scuola è fondamentale, é la base da cui si parte non solo per un’adeguata istruzione ma anche per abituare i ragazzi alla convivenza con chi ha difficoltà. L’insegnante di sostegno è il più valido ruolo scolastico attraverso il quale si può instaurare un rapporto sereno e gioviale tra ragazzi svantaggiati e non. Ma anche le associazioni, con le loro iniziative, e le loro attività extrascolastiche, sono un valido aiuto per consentire ai nostri figli di vivere ed integrarsi nella società.”

 

 

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