Partorisce sotto le macerie, neonato tratto in salvo, la mamma non sopravvive

Aleppo, una donna partorisce sotto le macerie, il figlio è stato salvato, la mamma non ce l’ha fatta

Nella zona di Jandiris a nord di Aleppo, una donna partorisce sotto le macerie, i soccorritori salvano il piccolo, la mamma non ce l’ha fatta. Jandiris è una delle aree piĂą colpite dal terremoto, sono centinaia le persone sono sotto le macerie e mancano le attrezzature per soccorrere tutte le aree del nord. La donna, dopo aver partorito il figlio è morta con tutta la sua famiglia. Agghiaccianti le immagini del salvataggio del neonato, (visibili su RaiNews )miracolosamente tratto in salvo dai soccorritori. E’ una corsa contro il tempo, ogni minuto è prezioso per cercare di salvare le persone che sono state travolte dal potentissimo sisma che si è scatenato ieri in Turchia.

E’ salito a 5000 il bilancio delle vittime

Sale di ora in ora il bilancio delle vittime del devastante terremoto di magnitudo 7.8 che ha colpito Turchia e Siria, si segnalano fino ad ora 5.000 morti. Si continua a scavare senza sosta, secondo quanto riportato dal Sole24 ore l’Oms prevede che potrebbero essere piĂą di 20.000 le vittime. Tre le scosse che hanno devastato interi territori radendoli al suolo. La nuova faglia che si è attivata ieri, a causa della seconda scossa di magnitudo 7,5 delle 12:24, ha provocato uno spostamento del suolo fino a 10 metri. L’Anatolia si è spostata di 3 metri. Il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) ha spiegato: “E’ avvenuto un movimento di tipo trascorrente”. Il suolo è slittato orizzontalmente di 10 metri lungo i due lembi della faglia, “con un orientamento verso sinistra, in direzione dell’Egeo.”

Gli altri numeri

5.775 gli edifici crollati, 22.000 i feriti recuperati, 8.000 i tratti in salvo,11 mila segnalazioni di condomini tra le macerie nella zona meridionale del Paese dove si sono verificate le due maggiori scosse di terremoto. Le autoritĂ  dichiarano che sono circa 13,5 milioni le persone colpite. Ad aggravare la situazione di queste popolazioni giĂ  colpite da guerre ed instabilitĂ  sono state le costruzioni fatiscenti i e la carenza di ospedali e medici. Le condizioni meteo avverse stanno rendendo sempre piĂą difficili i soccorsi e diminuiscono le possibilitĂ  di trovare persone ancora vive sotto le macerie. Diventa difficile o quasi impossibile raggiungere le zone devastate a causa dell’instabilitĂ  del suolo e dei crolli che impediscono la circolazione su strade. La protezione civile locale ha cercato disperatamente invano, di far passare ambulanze e squadre di soccorso.

Registrate circa 300 scosse

Secondo quanto si legge sul Sole24ore sono state almeno 300 le scosse registrate tra Turchia e Siria a partire dalla mezzanotte. Interi condomini completamente distrutti, una devastazione senza precedenti, numerosi i video dei crolli che stanno facendo il giro del web. Le scosse sono state di una violenza inaudita, molti hanno testimoniato che è accaduto all’improvviso, probabilmente non hanno neanche avuto il tempo di accorgersi dell’immane tragedia che stava accadendo. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, dopo aver annunciato 7 giorni di lutto nazionale, ha proclamato uno stato di emergenza di tre mesi. Da ieri tutti i paesi del mondo si stanno mobilitando per portare coperte, medicine e viveri alle popolazioni vittime di questa immane sciagura.

Il dolore profondo di Papa Francesco

Nel telegramma di Papa Francesco inviato a monsignor Marek Solczyński, secondo quanto riportato su Vatican News si legge la profonda tristezza di Sua Santità per l’“enorme perdita di vite umane” a causa del sisma. Il Papa assicura la “sua vicinanza spirituale a tutte le persone colpite” e affida “coloro che sono morti all’amorevole misericordia dell’Onnipotente”, porgendo le condoglianze “a coloro che ne piangono la perdita”. Il Papa non manca di rivolgere un pensiero al personale di emergenza, in queste ore attivo tra edifici crollati e città rase al suolo, perché “sia sostenuto dai doni divini della forza d’animo e della perseveranza nella cura dei feriti e negli sforzi di soccorso in corso”.

 

 

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