Nuova protesta in atto a Napoli contro la sospensione del Rdc

Nuova protesta in atto in questo momento a Napoli contro la sospensione del Rdc

Nuova protesta in atto in questo momento a Napoli contro la sospensione del Rdc, la disperazione dei cittadini. Il 31 luglio  viene sospesa l’erogazione del reddito di cittadinanza per 169 mila famiglie sulla soglia della povertà, scoppia una vera e propria guerra nei confronti del Governo Meloni. Tutte le città sono in rivolta, Napoli sta con forza manifestando in strada con una protesta che sta coinvolgendo tutti i percettori. Potere al Popolo ricorda che “in Campania, i destinati del messaggio sono stati quasi 37mila nuclei, oltre 21mila nella provincia di Napoli. Da agosto, si troveranno senza la loro unica entrata e saranno costretti ad accettare qualsiasi offerta di lavoro, anche la più sottopagata. Il governo si comporta come un Robin Hood al contrario: toglie ai poveri, per dare ai ricchi”.

Napoli: é iniziata intorno alle 10:30 di questa mattina la nuova protesta con manifestanti e striscioni

In questo momento tutti sono dinuovo in strada per rivendicare i propri diritti con striscioni e forti condanne verbali al Governo Meloni che secondo molti é solo a favore degli imprenditori. Il corteo é partito da Porta Capuana e si sta dirigendo verso il centro della città fin sotto la sede di Forza Italia, presenti in strada anche le Forze dell’Ordine in tenuta antisommossa. Uno dei manifestanti dichiara “Questo Governo é a favore degli imprenditori e degli industriali, quindi é di parte. Attacca i poveri e vogliono portare il costo del lavoro ad un bassissimo livello, questa é la verità, sei costretto a lavorare per 20/25 euro al giorno, se ti va bene, questa é la realtà delle cose. Non si può! Non ce la facciamo più. Non si può andare avanti in questo modo. Ora per me diventa un problema, ho anche un’età avanzata ho 63 anni, non é che mi prendono a lavorare domani mattina, solo a sottocosto se trovo qualcuno. Non esiste un governo che attacca le fasce deboli, in qualsiasi parte del mondo.” conclude.

“Noi questa guerra la combatteremo fino in fondo, é una guerra alla povertà!” urla un altro manifestante con il megafono.

“Noi vogliamo la dignità! Il Governo ci ha tolto la dignità!”

Il Governo Giorgia Meloni resterà a guardare di fronte a tutto questo? Quali saranno le risposte?

La risposta che da il Governo Meloni a tutto questo é per gli occupanti ex percettori di rivolgersi ai Centri per l’impiego.

Ieri c’è stato un incontro tra la ministra Calderone e le Regioni, a cui hanno presenziato anche Anpal e Anpal Servizi. La titolare del Lavoro ha ribadito quali sono i prossimi passaggi, a partire dal nuovo aiuto che entra in vigore il primo settembre: il Supporto alla formazione e lavoro, che andrà a sostituire il reddito di cittadinanza per chi può lavorare.

Il ministero ha chiarito che i 159mila nuclei con componenti in età da lavoro compresa fra i 18 e i 59 anni interessati dalla misura dovranno rivolgersi ai Centri per l’impiego – si legge in una nota inviata dallo staff di Calderone – A tal proposito, diverse regioni hanno evidenziato di aver già avviato una proficua collaborazione con le sedi territoriali dell’Inps”.

Il ministero ha anche spiegato alla Regioni che la piattaforma Siisl (Sistema informativo inclusione sociale e lavorativa), che servirà per la gestione del supporto per la formazione e il lavoro, sarà regolarmente attiva a partire dal primo settembre. Tra le altre cose, Calderone ha anche promesso di fare qualcosa di cui si parla – più o meno invano – da anni: “Al fine di velocizzare il più possibile la presa in carico di tutti i potenziali beneficiari delle nuove misure, il ministero del Lavoro sta seguendo con attenzione il potenziamento della rete territoriale dei Centri per l’impiego”.

 

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