Nella nostra penisola ancora malori improvvisi che portano alla morte

scoppia una bombola di gas

Proseguono ogni giorno in Italia i malori improvvisi

Ogni giorno l’elenco dei decessi in seguito ai malori improvvisi si allunga. Quelli pubblicati sono solo un accenno dei tantissimi casi che si verificano quotidianamente. Basta leggere un qualsiasi quoridiano provinciale per capire con quale frequenza questa “silenziosa strage” prosegue.

LECCE- Negli uffici di viale Otranto, la polizia salentina è stata colpita da un grave e improvviso lutto. Si è spento Tommaso Culiersi, 58 anni e residente a Radicale. L’agente è stato colto da un malore mentre stava lavorando in questura. È deceduto sotto gli occhi dei suoi colleghi.

Tommaso Culiersi, 58 anni morto in seguito a malore improvviso

Secondo la ricostruzione della testata Lecce Prima, Tommaso, mentre stava stilando la relazione di servizio si è accasciato ed è morto nel giro di breve tempo. Proprio alla fine del suo turno. Ogni tentativo di rianimazione è risultato vano.

Il 58enne prestava servizio presso la Sezione volanti dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, nel capoluogo.

Un lavoro non semplice e duro, spesso svolto in strada, di giorno e di notte. Sempre a contatto con i cittadini e con la gestione di ogni tipo di primo intervento. Chi lo conosceva parla di un uomo appassionato e volenteroso.

Da nord a sud i malori improvvisi non lasciano scampo

MILANO-Un uomo di 59 anni, italiano, oggi pomeriggio è stato trovato morto tra gli orti comunali di via Fratelli di Dio, nel quartiere Cascina Gatti di Sesto San Giovanni.

A rinvenire il corpo è stato un passante intorno alle 18.30. La causa del decesso del 59enne sarebbe stata un improvviso malore.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri di Milano e i sanitari del 118 con un’ambulanza e un’automedica. I soccorritori non hanno potuto fare altro che constatare il decesso dell’uomo. Il decesso sarebbe avvenuto probabilmente alcune ore prima. Sul corpo non è stato trovato nessun segno di violenza.

TAVIANO (Lecce) – Un malore improvviso e, nonostante i soccorsi immediati, per lui non c’è stato nulla da fare.

E’ morto nel pomeriggio di ieri a soli 45 anni, Marco Pisanello, consigliere e vice presidente vicario dell’Ordine degli ingegneri di Lecce. Era anche funzionario presso il Comune di Ugento.

Marco Pisaniello, 45 anni, morto in seguito a malore improvviso.

Un lutto che ha sconvolto non solo i suoi cari, ma anche quanti lo conoscevano e lavoravano al suo fianco. Tutti  lo hanno ricordato con enorme stima e affetto.

Il decesso di Pisanello è avvenuto all’improvviso, in seguito ad un malore rivelatosi fatale. Un arresto cardiaco che non ha lasciato scampo all’ingegnere, originario di Taviano.

Uomo dai profondi valori e dalla grande bontà d’animo, professionista instancabile dalle riconosciute capacità tecniche e umane, sempre disponibile a dare il giusto consiglio.
La serietà, la dedizione, la generosità, la passione per la professione, che lo hanno contraddistinto, continueranno ad essere per sempre esempio ed ispirazione per tutti noi”.
Così lo descrive in un post il presidente dell’ordine degli ingegneri di Lecce, Francesco Micelli, che prosegue manifestando la vicinanza di tutti i componenti e colleghi dell’Ordine ai familiari per il terribile lutto.
Ci mancherai Marco! – prosegue Micelli – Ci mancherà il tuo essere lieve e discreto, ma sempre importante. Ti ricorderemo quale acuto osservatore e delicato interlocutore, attento, competente, rassicurante, e pieno di rara umanità.
Non eravamo preparati a tanto dolore, e non saremo mai in grado di colmare l’immenso vuoto che hai lasciato in tutti noi, in tutti quei colleghi che ti hanno conosciuto ed apprezzato per quello che sei sempre stato, e tale rimarrai nel nostro cuore”.
Il Presidente e il Consiglio dell’Ordine, a nome dell’intera categoria, si è unito al dolore della famiglia di Marco, alla moglie Maria Grazia, alla piccola Vittoria, al fratello e collega Stefano, alla mamma Antonia ed ai parenti tutti.
E come sempre restiamo in vigile attesa di risposte che nonostante le evidenze non arrivano.

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