Napoli: le truffe delle assicurazioni, 23 gli indagati

Napoli: le truffe delle assicurazioni, 23 gli indagati per falsi incidenti

Napoli: le truffe delle assicurazioni, 23 gli indagati per falsi incidenti tra Napoli, Aversa e Melito, una vera organizzazione criminale. Scoperti questa mattina all’alba grazie ai Carabinieri della Compagnia Vomero, operavano da circa una decina d’anni su tutto il territorio campano. I membri di questa organizzazione senza scrupoli, che con truffe, certificati medici falsi, incidenti inesistenti, hanno praticamente attirato nella loro rete migliaia di persone.

Coinvolti avvocati, medici, centri diagnostici

Nell’organizzazione criminale erano coinvolti avvocati, medici, tecnici di centri diagnostici, carrozzieri, e testimoni falsi nel sistema delle truffe assicurative. Le province coinvolte: Napoli, Aversa, Melito, Minturno, Curti, Piano di Sorrento e Servignano. Alcuni degli operatori sanitari, che facevano parte del gruppo criminale, lavoravano presso il San Giovanni Di Dio di Frattamaggiore, quello di Marcianise e anche in centri diagnostici privati. Inoltre, altre 23 persone sono indagate. I contestati sono, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alle truffe assicurative con fraudolento danneggiamento di beni assicurati e ricorso a certificati medici falsi rilasciati da medici compiacenti, riciclaggio, indebita percezione del reddito di cittadinanza e furto aggravato.

Come agivano i truffatori

L’indagine ha fatto emergere tutto il meccanismo organizzato alla perfezione che mettevano in atto i truffatori. Ogni membro dell’organizzazione aveva il suo preciso ruolo, tra capi, promotori, partecipanti, avvocati, e medici complici. Il meccanismo prevedeva una fase iniziale con la pianificazione di incidenti stradali fasulli, coinvolgendo parti compiacenti, testimoni falsi, medici e centri di pronto soccorso per referti medici falsi. I carrozzieri avevano il compito di falsificare la documentazione relativa ai danni subiti dai veicoli coinvolti, in modo che corrispondessero alle lesioni riportate. Gli avvocati, infine, elaboravano le richieste di risarcimento fraudolente e coordinavano le dichiarazioni dei testimoni falsi.

Nascondevano il denaro

L’organizzazione cercava di nascondere l’origine illecita del denaro  attraverso prelievi frazionati. Le indagini hanno portato anche all’individuazione del presunto responsabile di un furto di un’auto in un supermercato di Napoli, avvenuto con la tecnica del “finto parcheggiatore”. Inoltre, due degli indagati percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza per un ammontare complessivo di €20,497.47. (Teleclubitalia)

 

 

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