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Napoli in lacrime, muore Simba il piccolo guerriero

Napoli in lacrime, muore Simba il piccolo bimbo guerriero, aveva 3 anni

Napoli, muore “Simba” il piccolo bimbo guerriero di 3 anni, la città in lacrime per la sua perdita. Gli era stato dato questo nome che ci ricorda il figlio del Re Leone, film della Disney, perché nonostante le sue tante patologie, il piccolo era molto forte. Simba aveva una straordinaria voglia di vivere, era nato in una baracca da una madre che faceva uso di droga. Il suo latte era pieno di sostanze stupefacenti, ma Simba dimostrava ogni giorno una grande forza di combattere. Era stato salvato da un’assistente sociale che lo aveva portato presso la Casa di Matteo una comunità che assiste i bambini abbandonati dai genitori. Come riporta il sito di Virgilio.it il bambino era stato portato all’ospedale Santobono all’età di 4 mesi dove veniva abbandonato dalla madre che con una scusa si allontanava.

La dichiarazione di Marco Caramanna Presidente dell’Associazione “La casa di Matteo”

Dal sito del TGCOM24 Marco Caramanna Presidente dell’Associazione “La casa di Matteo” commenta: “A quel punto siamo stati contattati noi ed è iniziata questa lunga storia. I medici hanno scoperto che il bambino, tramite il latte materno, aveva assunto stupefacenti perché la madre era una tossicodipendente. La donna aveva fatto vivere il bambino, insieme con il fratellino, in una baracca di fortuna. Il neonato aveva dunque delle vere e proprie crisi d’astinenza. Queste crisi gli hanno causato danni neurologici e crisi epilettiche fino a dover subire prima una e poi una seconda tracheotomia per essere alimentato”.

Il commento dell’Assessore Comunale Luca Trapanese

Il commento di Luca Trapanese assessore del comune di Napoli, tratto dal Corriere della Sera: “non vedeva e non sentiva bene e noi avevamo organizzato attività sensoriali per riuscire a stimolarlo e a fargli avvertire il mondo circostante. Quando si agitava lo riuscivamo a calmare prendendolo in braccio. Sono cose che in ospedale non sarebbero avvenute perché è diverso il metodo e soprattutto i numeri da gestire”. Anche il fratellino ora è stato salvato e adottato. Il commento dalla casa di Matteo: “Ringraziamo chiunque lo abbia amato, da vicino, da lontano. Siamo sicuri che anche il piccolo Re della Foresta vi abbia voluto bene”. 

 

Flora Febraro

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