Napoli è tutta una…fiction!

Napoli è tutta una…fiction!

Tante riprese in città per fiction made in Naples. Esclusiva intervista di napolinews360.it all’attore Enzo Romano.

La Napoli sensibile, che parla e sparla, che ride e piange, che si lecca le ferite, la Napoli di sempre che si prostra e si prostituisce, ma mantiene intatto l’orgoglio e la voglia di proseguire a vivere, la Napoli delle grandi menti per l’arte, per la musica, per il teatro, che impazza ai bordi del mediterraneo a raccontare vite e a raccontarsi, è una città che a viverla ti proietta d’incanto in un cantiere a cielo aperto di produzioni cinematografiche intente a segnare i tempi moderni e passati, sul palcoscenico della nostra esistenza.

In questa vita al massimo, alcune produzioni televisive stanno raccontando i veri spaccati della napoletanita’, a volte amplificate da vita camorrica e soprusi serpeggianti, ma anche di speranza di vita, altrimenti perduta.

Mare Fuori la fiction del momento

E’ il caso di Mare fuori con un cast di giovanissimi bravi attori capaci di rappresentare al meglio la condizione di chi, in un IPM, Istituto Penale

Minorile, è obbligato a vincoli umani che l’appartenenza a famiglie compromesse nel malaffare, mai potrebbe sancire.

Che dire di Un Posto al Sole, soap opera italiana di maggiore successo, la più longeva tra tutte quelle prodotte nel nostro Paese.

La prima puntata è andata in onda il 21 ottobre del 1996 e da quel momento ha conquistato milioni di italiani.

Mina Settembre, una serie TV tratta dai romanzi di Maurizio De Giovanni. La protagonista è un’assistente sociale che lavora in un consultorio nel centro di Napoli e a interpretarla è Serena Rossi.

Gomorra: ispirata dall’omonimo romanzo di Roberto Saviano, è una della serie TV di maggiore successo tra quelle di Sky.

Al centro della storia ci sono boss, spacciatori, killer della camorra.

Questa serie TV ha portato al successo attori come Salvatore Esposito e Marco D’Amore.

Altre importanti produzioni TV

E ancora…Il Commissario Ricciardi, I Bastardi di Pizzofalcone, L’Amica Geniale.

Produzioni di successo che incidono non poco, in termini di marketing, sulla nostra città.

Da non dimenticare anche i personaggi autoctoni che, in questa virtuosa giostra della finzione, offrono la propria arte nella recitazione, nel canto, nell’arte in genere.

Un attore napoletano: Enzo Romano

Di questi Enzo Romano, è uno degli attori più virtuosi della Napoli di un tempo, attualmente punta di diamante di alcune veraci produzioni partenopee.

Enzo esordisce negli anni tra il 1959 e il 1963 come imitatore cabarettista incidendo diversi dischi sia di macchiette che di scenette di vario

genere con Beniamino Maggio, Agostino Salvietti, Vera Nandi, Gino Maringola e Baldassarre.

Ad esclusione di Salvietti, con gli stessi ha partecipato come comico brillante in varie sceneggiate napoletane con le sorelle Fumo, Aldo

Bruno, Pasquale Fiorante, Pasquale Martino e Rosalia Maggio.

Dal 1964 al 1975 recita con la compagnia stabile di sceneggiata al Teatro 2000 con Liliana e Lino Crispo, poi con quella di Mario Merola e di Pino Mauro.

Dal 1976 al 1989 ritorna al cabaret formando il duo “ ‘E FIGLIE ‘E ‘NTROCCHIA ” con il quale partecipa a varie trasmissioni televisive.

Poi dal 90 al 2020 è una sfilza incessante di film, fiction, lavori teatrali ecc. Alcuni titoli? Film “Tre Tocchi” di Marco Risi, Fiction Rai “Capri 3” regia di Francesca Marra e Dario Acocella, “Il Sindaco del Rione Sanità” di E. De Filippo; regia di Carlo Giuffrè, “La Squadra” e poi tanti film, davvero troppi per elencarli tutti.

Intervista all’attore

Abbiamo posto a Enzo Romano alcune domande:

Da buon napoletano, quanto hanno inciso nella sua vita la musica e il teatro?

“La musica e il teatro nella mia vita hanno rappresentato tutto fin da bambino, non ho fatto nessuna scuola di canto, ma a 17, 18 anni, andavo da un maestro per ripassare le canzoni perché avevo la netta voglia di cantare e anche la voce mi supportava.

Mi piaceva cantare tenendo conto della mia napoletanità, dunque mi affascinavano le macchiette, poi cantavo anche canzoni festivaliere e per la teatralità che contraddistingue noi napoletani, mi piaceva fare le imitazioni.

Stavo in un varietà a 18 19 anni, mi aveva voluto  il papà cantante, di un amico mio. Lì ho cominciato ad avere un discreto successo.

Cercai anche di perfezionare le imitazioni, poi però cominciai ad interessarmi alla recitazione, mi si aprì un mondo!

Cominciai a lavorare in una sceneggiata con le sorelle Landi, e contemporaneamente mi occupavo di musica e di recitazione.

Nella mia vita ho inciso tanti dischi, tra LP e 45 giri, forse più di 200 e ciò lo devo al dottor Lucio Cuccio della Nuova Canaria che mi ha permesso di incidere tanto.

I miei preferiti rimangono i dischi delle macchiette napoletane.

Il maggior successo è stata la mia interpretazione di Pappagone, il personaggio reso noto da Peppino De Filippo, con 300mila copie di dischi vendute con il dono del pupazzetto Pappagone. 

Il suo ultimo lavoro che vedremo in televisione:

“Quando mi chiamano adesso mi chiamano per piccole partecipazioni e io ne vado fiero!

Una delle mie ultime apparizioni in TV sarà a breve, forse alla terza puntata della Fiction “Il Commissario Ricciardi”, che prenderà il via il 6 marzo. Ho un girato di 1 un minuto e mezzo dove sarò interrogato dal Commissario, il noto attore Lino Guanciale.

Sarò anche ne “I bastardi di Pizzofalcone” con una partecipazione di quasi due minuti.

E poi il mese scorso sono stato nel cast de “La casa di Ninetta” con la bravissima Lina Sastri, in cui sono il nonno di Lina in un racconto, scritto da lei, che ripercorre la vita della stessa Sastri.

Sono sempre molto critico rispetto alle mie interpretazioni, e lo sono ancor di più adesso che ho quasi 81 anni rispetto al passato. Comnque l’importante è guardare avanti, perchè il passato, spesso, fa solo un gran male.

A quale sua interpretazione, nel corso degli anni, si sente più legato:

Mi è rimasto dentro “La morte di carnevale”, ricordo che c’erano tanti bravi artisti e io facevo carnevale, questa persona anziana che stava con il figlio e il nipote ai quali raccontavo i guai e le situazioni della guerra e del dopoguerra.

Una bella interpretazione che mi è rimasta attaccata addosso, come la stessa Morte di Carnevale con Patrizio Nismo e Dalia Feliciani, laddove il personaggio cattivo l’ho interpretato al di là di ogni convenzione drammaturgica.

Lei è un accanito tifoso del Napoli, non pensa che anche la squadra di Spalletti sia una fiction, magari ci svegliamo dal sonno e, rientrando nella realtà, la ritroviamo in fondo alla classifica, impegnata a difendersi per non retrocedere?

“No, il Napoli non è una fiction, il Napoli è reale e sta facendo male a tante squadre, male in senso sportivo ovviamente. Sta facendo ingrossare il fegato a tanti, ma quando nce vò, nce vò.

Sono felice di ciò che la squadra di Spalletti sta facendo, anche se il terzo scudetto lo dovevamo vincere anni fa, ma Berlusconi allora ci fece lo sgambetto. Non fa niente, ora ci rifacciamo con gli interessi. E’ bello essere napoletano e io lo sono sempre stato, con i miei 80 anni sono testimone del percorso ante maradoniano e post e dico che oggi lo scudetto lo meritiamo, anche e solo per ciò che abbiamo fatto negli ultimi anni. Dunque Viva Napoli, ma soprattutto…Forza Napoli”!

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