Napoli, alcuni benzinai non espongono i prezzi come da normativa

Napoli, alcuni benzinai non espongono i prezzi come da normativa, da ieri vige l’obbligo ma non tutti rispettano

A Napoli, alcuni benzinai non espongono i prezzi, da ieri vige l’obbligo di esporre il prezzo medio, ma non tutti rispettano. A Napoli si vedono pochi distributori che hanno esposto i cartelloni con il prezzo medio del carburante, non tutti stanno rispettando la normativa imposta dal Governo Meloni. La normativa prevede che a partire da ieri 1 agosto 2023  i benzinai saranno obbligati a esporre il prezzo medio dei carburanti su cartelli posizionati accanto al prezzo di vendita, sulla base della regola introdotta lo scorso gennaio da un decreto-legge del governo per contrastare le speculazioni da parte dei distributori di benzina e per aumentarne la trasparenza.

I dati saranno trasmessi ogni giorno dal ministero delle Imprese e del Made in Italy. I gestori dei distributori sulle autostrade dovranno esporre il prezzo medio nazionale, mentre tutti gli altri il prezzo medio regionale. Dovranno farlo entro due ore dall’apertura del distributore. Chi è aperto 24 ore su 24 dovrà esporre i prezzi entro le 10:30. Il ministero non ha dato particolari indicazioni su dove posizionare il cartello con i prezzi medi. (NapoliToday)

Ma c’è chi si approfitta del rincaro per arricchirsi

Negli ultimi giorni ci sono state nuove discussioni in merito ai prezzi della benzina in seguito a un’analisi dell’associazione Assoutenti che ha denunciato rincari generali in vista della partenza di milioni di italiani per le vacanze estive. Secondo il presidente di Assoutenti, Fabio Truzzi, i rincari sono un fenomeno che si verifica ogni anno e che incide enormemente sulle tasche dei cittadini che si spostano in auto per raggiungere le località di villeggiatura. Assoutenti (Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici) ha sollecitato il governo a rendere ancora più trasparente la filiera dei carburanti con la pubblicazione di tutti i ricarichi che vengono applicati nei vari passaggi, dalla estrazione del petrolio fino alla vendita di benzina e gasolio ai distributori. «Solo così sarà possibile verificare se ci sono speculazioni su listini e chi si arricchisce grazie ai repentini rialzi dei prezzi che si verificano ogni anno in occasione delle partenze estive gli italiani», ha scritto l’associazione.

Il governo sta difendendo i distributori

A differenza di come era andata lo scorso gennaio, stavolta il governo sta difendendo i gestori dei distributori sminuendo i rincari. In una nota diffusa dal ministero delle Imprese e del Made in Italy si legge che la crescita del prezzo medio di circa 3 centesimi al litro è determinata dai mercati internazionali, in particolare dall’aumento delle quotazioni del petrolio e dei prodotti raffinati. Il ministero ha poi invitato a non tenere conto dei picchi, cioè dei distributori che applicano i prezzi più alti in Italia, ma del prezzo medio: la scorsa settimana è stato di 1,89 euro al litro per la benzina e di 1,74 euro al litro per il gasolio. (Ilpost)

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