Medico necroscopo sospeso per aver chiesto più autopsie per aumento di “morte improvvisa dell’adulto”

Medico sospeso per aver chiesto autopsie per aumento di “morte improvvisa dell’adulto”

La sindrome della morte improvvisa dell’adulto, SADS, ha messo in allarme un medico necrologo di Treviso. Il dottor Valerio Petterle, 63 anni, medico necroscopo dell’Ulss 2 paga alcune dichiarazioni rilasciate al quotidiano La Verità in cui si accenna alle eventuali “effetti avversi” nei vaccini, in particolare quello del Covid-19.

Valerio Patterle medico sospeso per le sue dichiarazioni sull’aumento delle morti improvvise

Sospensione di due mesi per aver dichiarato l’aumento della “morte improvvisa dell’adulto”

Alcune dichiarazioni relative ai vaccini e in particolare a quelli utilizzati per il Covid-19, rilasciate qualche giorno fa al quotidiano “La Verità”, diretto da Maurizio Belpietro, sono costate al medico necroscopo dell’Ulss 2, Valerio Petterle, il provvedimento di sospensione di due mesi (senza stipendio da inizio aprile a fine maggio). Contro questa misura il medico, 63enne, sarebbe intenzionato a presentare, attraverso il suo legale, un ricorso.

Quali sono le dichiarazioni “incriminate”? «Le morti improvvise sono in aumento e la metà dei decessi è per Sads, la sindrome della morte improvvisa dell’adulto» ha spiegato Petterle a La Verità «tra i defunti di mezza età uno su due era sano e in tutti noto danni alla ghiandola pineale, come se il loro sistema immunitario fosse deteriorato. Ai cadaveri si fanno ancora tamponi: se positivi sono allontanati dai parenti». Petterle, sempre al quotidiano, si è detto preoccupato per l’aumento di morti per infarto del miocardio e la necessità di eseguire più autopsia per arrivare alle cause.

Solidarietà al medico da parte da Szumski

Piena solidarietà al collega Valerio Petterle, sospeso due mesi per rappresaglia dall’ulss2 , per le sue divulgazioni sulle autopsie…”: così ha scritto sulla sua pagina Facebook Riccardo Szumski, in segno di solidarietà con il dottor Petterle che nel 2019 è stato candidato sindaco di Vittorio Veneto con il Grande Nord.
                                                                                                                                                                                                    Tuttavia, il medico non conferma né smentisce le sue dichiarazioni, limitandosi a dire che ha fatto una chiacchierata. Nonostante ciò, l’Usl della Marca ha deciso di prendere provvedimenti disciplinari nei suoi confronti, non considerando fondate le sue prese di posizione sulla materia.

Attualmente, l’Ordine dei medici di Treviso non ha rilasciato alcuna dichiarazione riguardo al caso, ma non è escluso che l’azienda sanitaria possa segnalare il caso anche all’Ordine. In questo caso, potrebbe mettersi in moto un iter parallelo.

Anche l’ex parlamentare Gianluigi Paragone ha espresso solidarietà a Petterle, criticando la caccia ai medici che sembra continuare.

Un medico che cerca la verità, che indaga come un vero scienziato viene punito. Ma dove è finita l’etica? La scienza non si basa sul dubbio? Restiamo in vigile attesa di risposte da parte della scienza, quella vera.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *