Pochi spettatori nei cinema e i film diventano “sospesi”.

Pochi spettatori nei cinema e i film diventano “sospesi”.

La quarta ondata Covid cala un sipario amaro sulle presenze al cinema degli spettatori. Gli incassi in discesa rapida hanno spinto le case distributrici a bloccare le uscite di titoli importanti rinviandoli a data da destinarsi. I dati Cinetel (fonte ANSA) parlano chiaro: 5 milioni nel weekend della Befana. Ancora meno del già disastroso fine settimana precedente che ha chiuso con 6 milioni e 380 mila euro. Il paragone con il periodo pre-pandemico è impietoso. Nel 2019 l’incasso del solo weekend natalizio fu di 14 milioni. Questo dato la dice lunga dei tempi tristi che stanno attraversando le sale cinematografiche. Allora, da solo, Checco Zalone trainò gli incassi chiudendo col suo Tolo Tolo a 41 milioni totali. I film in questa situazione diventano “pending” ovvero senza data bloccati in attesa di uscire in momenti migliori. Così si ragiona sul destino di film come “Assasinio sul Nilo” di Kenneth Branagh e “Il sesso degli angeli” di Leonardo Pieraccioni. Per “Vicini di casa” di Paolo Costella con Bisio e Vittoria Puccini la decisione dello slittamento è già stata presa.

Gli operatori del settore levano un grido d’allarme.

Ha dichiarato all’ANSA Paolo Del Brocco, AD di Rai Cinema:

“Non potevamo immaginare di tornare in un mese a questo livello di pandemia, una doccia fredda. Di conseguenza i ragionamenti sono a breve termine, si va avanti a piccole mosse, spostando i titoli, poi certo dovremo ripensare al futuro a questi due anni di abitudini cambiate”.
Spider Man con i suoi 22 milioni di incasso resta fuori da queste riflessioni e segue il trend mondiale (oltre un miliardo e mezzo di dollari al botteghino).

Giampaolo Letta AD di Medusa così commenta: “Ci siamo trovati dall’oggi al domani in questa situazione, fino a metà dicembre ancora si sperava in un Natale discreto e se togliamo il dato del caso Spider-Man oggi il disastro sarebbe ancora più grande, a farne le spese soprattutto il cinema italiano, noi per primi con il risultato di Supereroi di Paolo Genovese (546mila euro in tutto) che pure aveva aspettato la sala dal precedente lockdown”.

Non tutti vedono un futuro a tinte fosche.

La reazione di Massimiliano Orfei, l’AD di Vision Distribution è opposta:

“Non bisogna farsi prendere dal panico, anche se la tentazione di mollare è forte. Noi confermiamo tutte le uscite, a cominciare da America Latina dei D’Innocenzo il 13 gennaio, perché se mettessimo tutto in pending far tornare la gente al cinema poi sarebbe un’impresa titanica e non possiamo permettercelo”.

Agostino Saccà, ex dg Rai, fondatore di Pepito produzioni, è ancora più ottimista:

“Il pubblico c’è, aspetta di tornare e anche se gli incassi delle feste dimostrano un dato psicologico che oggi ci sembra insuperabile perché condizionato dall’ansia, terrorizzato per quanto sappiamo che la sala è un luogo sicuro, i segnali che l’amore non è finito ci sono. I 22 milioni di Spider-man dimostrano che certe chiamate sono irresistibili e dunque si può sperare. Lo stesso I Fratelli de Filippo di Sergio Rubini, che ho prodotto, è vero che ha avuto un eccezionale ascolto tv ma nei tre giorni evento al cinema stava andando benissimo, ai primi posti del podio del box office malgrado la situazione pandemica”.

Si spera che il grande pubblico ritorni nelle sale e sono tanti gli operatori del settore a crederci anche se, in tempi di pandemia, l’offerta di piattaforme digitali come Netflix, Chili, Prime Video non sono certo un incentivo a lasciare il divano di casa per la poltrona del cinema.

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