Il Papa in Portogallo incontra i giovani: pace e lotta contro la pedofilia

Il Papa in Portogallo incontra i giovani: pace e lotta contro la pedofilia, i cardini del suo discorso

Il Papa giunge in Portogallo, il suo 42esimo viaggio estero ed incontra i giovani a Lisbona: pace e lotta contro la pedofilia il suo appello. Nel corso della Giornata Mondiale della Gioventù, Papa Francesco ha incitato l’Europa alla pace e all’abbandono delle armi per porre fine ai conflitti in Ucraina e in altre parti del mondo.

Il Papa ha sottolineato la necessità di un’Europa inclusiva, che non si concentri su teorie o colonizzazioni ideologiche, ma che metta a frutto il proprio ingegno per spegnere i focolai di guerra e agire come ponte e paciere nelle regioni come l’Oriente, il Mediterraneo, l’Africa e il Medio Oriente.

Papa Francesco ha anche invitato a guardare i confini come “zone di contatto” che uniscono invece di dividerle come frontiere rigide. Ha espresso preoccupazione riguardo alla mancanza di coesione globale nel rispondere alle sfide comuni, come le ingiustizie globali, le crisi climatiche e migratorie e le guerre.

“In nome del progresso state facendo un regresso”

In nome del progresso state facendo un regresso e questo non è possibile. Voi siete la generazione che può vincere questa sfida: avete gli strumenti scientifici e tecnologici più avanzati ma, per favore, non cadete nella trappola di visioni parziali”, ha aggiunto ancora papa Francesco rivolgendosi agli universitari.

Sulla pedofilia

Durante un incontro con i vescovi e i sacerdoti del Portogallo, il Papa ha affrontato il tema della pedofilia nella Chiesa, riconoscendo la delusione e la rabbia che talvolta si nutre verso la Chiesa a causa dei suoi scandali. Ha enfatizzato la necessità di ascoltare e accogliere il dolore delle vittime e ha sostenuto una costante purificazione umile per affrontare questa dolorosa realtà. (Tusciatimes)

Un rapporto pubblicato lo scorso febbraio stima che quasi 5.000 bambini siano stati abusati dal 1950. La giornalista di Euronews, Valerie Gauriat, è andata in Portogallo per incontrare alcune delle vittime.

“Riconosciamo e presentiamo ai sopravvissuti agli abusi sessuali nella nostra Chiesa una profonda, sincera e umile richiesta di perdono”. Queste le parole di José Ornelas Carvalho, capo della Conferenza episcopale portoghese, pronunciate il 20 aprile a Fatima, importante meta di pellegrinaggio cattolico. La messa del perdono è stata organizzata dopo la pubblicazione, a febbraio, del rapporto di una commissione indipendente che ha rivelato che quasi 5.000 bambini sono stati abusati dal clero cattolico dal 1950.

Le testimonianze

Antonio, 70 anni, è tra coloro che hanno testimoniato davanti alla commissione. Ha subito abusi sessuali tra i 10 e i 12 anni. Raccontando il suo calvario, ricorda che una volta un sacerdote gli disse di confessarsi prima della messa, subito dopo aver abusato di lui: “Ero io il peccatore – racconta Antonio -. L’ipocrisia nella Chiesa cattolica è enorme. Oggi ne parlo ovunque, senza vergogna, con coraggio. Sta a noi avere il coraggio e a loro vergognarsi”.

Filipa, 43 anni, ha testimoniato davanti alla commissione. È stata violentata da un sacerdote all’età di 17 anni e ha deciso di denunciarlo tre anni fa per evitare ulteriori abusi. “Il Vaticano ha detto che il caso era chiuso perché già prescritto, e che io ero l’unica vittima conosciuta di questo prete. Io non conto – dice Filipa -. Ecco perché il sacerdote è ancora attivo. Sono caduta in depressione, ho anche tentato il suicidio”. Filipa ha fondato un’associazione, Coração Silenciado, per aiutare coloro che non ce l’hanno fatta a rompere il silenzio.

Dopo la pubblicazione del rapporto, diversi membri del clero, accusati di abusi sessuali su minori, sono stati messi sotto inchiesta e temporaneamente rimossi dal loro incarico. Tuttavia, alcuni continuano ad esercitare le loro funzioni. (it.euronews)

Come si é svolta la mattinata di Papa Francesco

La mattina di Papa Francesco é iniziata alla Nunziatura apostolica, dove risiede, e dove ha celebrato la Messa in privato. Poi Francesco si è spostato in auto all’Universidade Católica Portuguesa di Lisbona. Prima di lasciare la Nunziatura, papa Francesco ha incontrato un gruppo di 15 giovani pellegrini dall’Ucraina accompagnati da Denys Kolada, Consulente per il Dialogo con le organizzazioni religiose presso il Governo ucraino. Ha ascoltato le loro storie e ha rivolto ai ragazzi alcune parole, manifestando la sua vicinanza, “dolorosa e di preghiera”. Al termine dell’incontro il Papa e i ragazzi hanno recitato insieme il Padre Nostro, con il pensiero rivolto alla “martoriata Ucraina”. (Fanpage)

 

 

 

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