Emergenza siccità: si corre il rischio di razionamento acqua e corrente elettrica

E’ emergenza siccità: si corre il rischio di un razionamento dell’acqua potabile e della corrente elettrica

L’emergenza siccità sta diventando preoccupante, si rischia un razionamento dell’acqua e della corrente elettrica. Secondo quanto si legge su Open l’inverno senza piogge nelle zone centro-nord del nostro paese, ha provocato una diminuzione della neve e il prosciugamento di laghi e fiumi. I dati sono molto preoccupanti, si registra sulle Alpi un 53% di neve in meno. A Torino il Po ha una portata inferiore del 70% rispetto alla media storica. La percentuale di riempimento del Lago di Garda è al 35%. Quella del Lago Maggiore è al 38%.

In provincia di Biella l’amministrazione comunale ha già chiesto ai cittadini di evitare di lavare le auto. E’ emergenza anche per il Lazio dove, il quadro è in peggioramento sia per i fiumi che per i laghi. E a causa delle gelate i danni nei campi già ammontano a 250 milioni di euro.

Anche in Campania l’estate scorsa si è raccomandato un uso più responsabile dell’acqua potabile

L’estate 2022 è stata una delle più calde mai registrate. Anche in Campania, l’Assessorato all’Ambiente, ha invitato i cittadini ad adottare un uso responsabile della risorsa idrica, riducendo al minimo i consumi per evitare interruzioni del flusso. Infatti l’aumento del caldo, in concomitanza con l’emergenza siccità, ha fatto registrare un aumento del consumo dell’acqua potabile. L’Assessorato all’Ambiente ricorda sempre che l’utilizzo dell’acqua potabile è consentito esclusivamente per usi alimentari e per igiene personale. Ogni altro utilizzo è improprio e deve essere evitato, specialmente nel periodo estivo.

Si rischia un razionamento anche della corrente elettrica

In Trentino invece l’assessore all’Ambiente della Provincia autonoma di Trento Mario Tonina dice: «La quota attuale del lago artificiale di Santa Giustina è inferiore del 30% rispetto ad un livello ottimale estivo. Le difficoltà oggettive sono destinate ad aggravarsi se non ci saranno abbastanza precipitazioni nei prossimi mesi. Le nostre grandi riserve idriche, che garantiscono i fabbisogni per l’agricoltura e la produzione idroelettrica, sono in difficoltà». In sintesi: rischia di fermarsi la produzione idroelettrica.

In Francia, il ministro dell’Agricoltura, Marc Fesneau afferma: «Non c’è agricoltura senza acqua», confermando in conferenza stampa che 60 nuovi progetti di opere idrauliche a vocazione agricola verranno «messi in servizio entro giugno».

L’appello di Nello Musumeci al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni

Il ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci chiederà a Giorgia Meloni una task force per l’emergenza siccità. E in un’intervista a La Stampa dice che c’è il rischio razionamento: «Nell’immediato è l’unica soluzione. Si potrebbe vigilare l’uso dell’acqua potabile per usi non domestici nelle zone critiche. L’eventuale razionamento è comunque una scelta dei sindaci e dei presidenti di regione. Naturalmente è un rimedio estremo, di cui si potrà fare a meno se piove a breve».

Nel medio-lungo periodo invece «nelle regioni si può per esempio cominciare a pubblicare un bando per la realizzazione di “laghetti aziendali” per accumulare l’acqua piovana. In Italia utilizziamo solo l’11% di quella che cade ogni anno. Poi serve la manutenzione nelle dighe e nelle reti idriche urbane. Che in molti casi sono un colabrodo. Inoltre, perché non usare acqua depurata per irrigare i campi? In Israele hanno raggiunto risultati davvero straordinari e faremmo bene ad emularli. Senza queste e altre iniziative continueremo a inseguire il miracolo della pioggia che non arriva. Se si dovesse varare un piano di interventi non si potrebbero ottenere risultati prima di un paio d’anni».

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