Corruzione al Parlamento Europeo: stava per fuggire con sacchi pieni di banconote

Eva kaili vicepresidente del Parlamento europeo, arrestata per presunta corruzione

Arrestata per corruzione la vicepresidente greca del Parlamento europeo Eva Kaili, Il 21 novembre, durante il suo discorso, ha palesemente preso posizioni in favore del Quatar. Ha dichiarato infatti che il paese è “un paladino dei diritti del lavoro” nel mondo arabo. Riportiamo qui di seguito parte del suo discorso: “Oggi la coppa del mondo in Qatar è la prova di come la diplomazia dello sport riesca a portare alla storica trasformazione di un paese, con riforme che hanno ispirato l’intero mondo arabo.

Da molto tempo dico che il Qatar è in prima linea per i diritti dei lavoratori

ha abolito la Kafala (permesso da parte del datore di lavoro per lasciare il Golfo) ed ha introdotto il salario minimo. Nonostante il fatto che società anche europee si rifiutino di applicare queste leggi, hanno scelto di seguire una visione e si sono aperti al mondo. Ma qui c’è ancora qualcuno che li discrimina, li bullizza e accusa di corruzione chiunque parli o abbia a che fare con loro. Intanto comprano il loro gas e le società guadagnano miliardi con il Qatar. Da greca ricordo a tutti che sono stata rimproverata per le migliaia di morti a causa del fallimento nello stabilire un quadro legale delle migrazioni in Europa. Possiamo promuovere i nostri lavori, ma non abbiamo il diritto morale per dare lezioni allo scopo di attirare facilmente l’attenzione dei media e non imponiamo il nostro modo di vivere, li rispettiamo anche senza gas naturale liquefatto”

La Procura del Belgio indaga, sacchi con ingenti somme di danaro a casa della vicepresidente

La Procura del Belgio indaga e scopre sacchi pieni di danaro in contanti in casa della Kaili. L’europarlamentare viene immediatamente sospesa dalla carica di vicepresidente del Parlamento europeo. Colto in flagrante il padre della vicepresidente mentre tentava la fuga con un sacco pieno di banconote. Gli investigatori sospettano che uno Stato del Golfo abbia tentato di influenzare le decisioni economiche e politiche del Parlamento europeo. Secondo l’indagine svolta dalla Magistratura di Bruxelles, gli altri indagati sono tutti europarlamentari italiani. Sotto accusa: il segretario generale dei sindacati europei Luca Visentini, Niccolò Figà-Talamanca ai vertici della ong No peace Without Justice, Francesco Giorgi, compagno della Kaili, assistente dell’europarlamentare Pd Andrea Cozzolino. Indagato anche l’ex deputato del Pd Antonio Panzeri insieme a moglie e figlia, in custodia carceraria a Bergamo.

Le dichiarazioni del Pd

Il Pd dichiara: “Siamo profondamente turbati per le notizie di indagini e fermi avvenuti ieri a Bruxelles, in una operazione relativa a presunti episodi di corruzione operati dalle autorità del Qatar. Condanniamo con fermezza ogni forma di corruzione e ogni tentativo di condizionare l’indipendenza dell’Europarlamento e di tutte le istituzioni europee.  Sosteniamo pienamente il lavoro della magistratura e delle autorità inquirenti belghe. Sulle gravi ipotesi accusatorie – continua la nota – deve essere fatta piena luce nel più breve tempo possibile con la massima trasparenza. La commissione di garanzia della Federazione del Belgio del Partito Democratico ha disposto oggi la sospensione cautelare, con effetto immediato, di Francesco Giorgi, tra i fermati nell’ambito dell’inchiesta”.

Il caso Panzeri, indagate anche moglie e figlia, organizzavano una vacanza da 100.000 euro

Agli arresti domiciliari anche Maria Colleone e Silvia Panzeri, moglie e figlia dell’ex deputato del Pd Antonio Panzeri, fermate nella loro abitazione a Calusco d’Adda. L’accusa da parte delle autorità belghe è di “corruzione di funzionari e membri degli organi delle Comunità europee e di Stati esteri, riciclaggio e associazione per delinquere“. Le due donne organizzavano insieme all’ex deputato una vacanza da 100.000 euro di cui a quanto pare Panzeri sia stato beneficiario, lo testimoniano le intercettazioni telefoniche. Inoltre le due donne sono ritenute “pienamente consapevoli” dell’attività che stava svolgendo Panzeri, anche se dichiarano di non essere a conoscenza di quanto viene loro contestato. Il Qatargate si allarga e le indagini sono ancora in corso, si temono nuovi indagati.

 

 

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