CISAL SACS, il Sindacato degli artisti prende le distanze dal Festival di Sanremo

Il Sindacato degli artisti prende le distanze dal Festival, la dichiarazione del segretario nazionale

CISAL SACS, il Sindacato Arte Cultura e Spettacolo, prende le distanze dalla 73° edizione del Festival di Sanremo. Il segretario nazionale del sindacato, Pascal Pezzuto, noto attore Rai e direttore artistico presso Khàrisma Cineproduzioni, ha pubblicato sul suo profilo Facebook un commento riferito alla manifestazione canora italiana per eccellenza. Giunge ieri sera 13 febbraio 2023, la sua dichiarazione alla nostra redazione, a distanza di due giorni dalla kermesse. La considerazione negativa di Pezzuto, si unisce a quella di tanti artisti e non, che hanno seguito le 5 giornate del Festival, mettendo soprattutto in risalto la crescita sociale, culturale ed il buon esempio, valori fondamentali per la società, che in questa edizione non sono affatto emersi.

Il commento del responsabile CISAL SACS sul Festival di Sanremo 2023

IL SINDACATO DEGLI ARTISTI PRENDE LE DISTANZE DA SANREMO

“In un momento storico in cui ci avviamo verso la nascita di un Ordine Professionale degli Artisti, la CISAL SACS, Sindacato Arte Cultura e Spettacolo, prende le distanze dai comportamenti sregolati e disgustosi che alcuni personaggi hanno tenuto nel corso del Festival della canzone italiana. Essere artisti significa contribuire alla crescita sociale e culturale dando il buon esempio, senza tuttavia detestare le serie e pacate innovazioni. Pascal Pezzuto Segretario Nazionale CISAL SACS.” Questa la dichiarazione pubblicata su Facebook dal Segretario Nazionale e responsabile Pascal Pezzuto, il quale ha inoltre dichiarato: “Esiste una legge delega sulla nascita di un albo nazionale degli artisti e non vorrei che il governo si bloccasse dopo certe manifestazioni.” Un timore legittimo e fondato sulla base degli atteggiamenti indecorosi e diseducativi che si sono verificati nel corso della manifestazione e contestati da miliardi di telespettatori.

La mission del Sindacato

L’Arte, la Cultura e lo Spettacolo rappresentano per CISAL SACS gli strumenti più idonei per l’evoluzione sociale e la cura dei mali sociali. CISAL SACS promuove la cultura del lavoro, dell’europeismo, delle pari opportunità, della solidarietà sociale e dell’accoglienza di tutte le lavoratrici, di tutte i lavoratori e dell’intera Nazione.

Essa nasce con la finalità di tutelare e far progredire, sia moralmente che materialmente, sia sul piano individuale che collettivo, le lavoratrici e lavoratori italiani e non, subordinati e non, in attività a pensionati, appartenenti alle seguenti categorie professionali: Arte, Cultura, Spettacolo, Cinema, Televisione, Radio, Musica e canto, Doppiaggio e affini.

Le succitate categorie di lavoratori e lavoratrici vanno considerate entità produttive di eccellenza, inserite nella struttura economica nazionale ed internazionale, secondo i principi sanciti dallo “Statuto dell’Artista” emanato dall’Unesco e secondo il dettame della Risoluzione del Parlamento Europeo sullo “Statuto Sociale degli Artisti”.

CISAL SACS assiste i propri iscritti nelle vertenze sindacali, nella stipula dei contratti e nella regolamentazione di tutti gli altri rapporti di lavoro; stipula accordi e convenzioni di carattere generale e particolare nell’interesse della categoria; rappresenta lavoratrici e lavoratori anche ai fini della partecipazione alla gestione economica e sociale del Paese, nonché nei confronti degli Organi amministrativi e legislativi dello Stato, delle Regioni, delle Province, dei Comuni, di tutti gli altri Enti od Organismi pubblici e privati, nazionali o internazionali, e delle altre organizzazioni sindacali.

“Qui non arriva la musica” canta Mengoni, infatti al Festival 2023 è arrivato l’assurdo

Le contestazioni sul mancato funzionamento della kermesse canora, continuano a moltiplicarsi. Le indignazioni degli esponenti delle varie categorie, sono sempre più accese. Ciò che viene messo in risalto è soprattutto il messaggio fortemente diseducativo lanciato dal Festival alla società, a causa degli atteggiamenti volgari e violenti utilizzati da diversi artisti. Secondo molti il Festival di Sanremo ha del tutto perso la sua integrità morale. Un punto di riferimento, un fiore all’occhiello per gli italiani, un fiore che oggi è completamente appassito. Questo il commento di un’ insegnate Maria Paola Cavallini pubblicato su Orizzontescuola.it: “Violenza, volgarità e ideologia faziosa: Sanremo inadatto ai minori. Sono indignata. Intendo con questo prendere le distanze e dichiarare il mio dissenso per aver assistito a manifestazioni di violenza, volgarità, riferimenti sessuali ed ideologici fazionari, permessi e trasmessi, nei quali non mi riconosco e tantomeno mi sono sentita rappresentata.”

 

 

 

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