Antonio Esposito- Napoli: Uomini forti, per destini forti

Antonio Esposito: l’ultimo articolo del redattore appena scomparso di casanapoli.net

Antonio Esposito, il redattore di casanapoli.net scomparso improvvisamente il giorno prima dello scudetto, ci ha lasciato la splendida eredità di questo articolo che non ha avuto il tempo di pubblicare. Lo facciamo noi con immenso piacere e lo dedichiamo alla sua famiglia

 

<< “Aprile dolce dormire” e menomale che il Napoli si sia svegliato giusto all’ultima domenica del dolce mese. Un Aprile senza vittoria al ‘Maradona’ aveva un pò sopito i sogni di gloria riaccesi dal sinistro di Jack all’Allianz. Campionato falsato, mediocre, livellato verso il basso….tutto e il contrario di tutto pur di non dire: “Campionato stracciato, stradominato, stravinto. Napoli vince ora a voi la lotta Champions e i festeggiamenti per semifinali continentali. Chi si accontenta gode….così e così.

Bacheca azzurra rispolverata con uno scudetto strameritato. Agli altri lasciamo la vendita delle uova di Pasqua, delle maxi plusvalenze, dei followers sui social. Trofei virtuali che fanno comunque morale eh! E’ stata la mano di Dios. Eh no stavolta é stata la mano di ADL che dopo i troppi scudetti del bilancio ha voluto abbinare uno sul campo. A luglio ha fatto credere a tutti di non avere carte in mano nascondendosi per bene dietro una Scala Reale. Bluff al contrario.

Difendiamo la città e non sporchiamola. Questo il sunto del comunicato Ultras curva A per sensibilizzare i tifosi sui festeggiamenti. Ma non erano delinquenti e camorristi? Ad avercene di mentalità Ultras. Festa grande e festa sia come nel ’90 e ironia della sorte esattamente 33 anni (e un giorno) dopo quel gol di Baroni alla Lazio nell’allora San Paolo. Coincidenze incredibili e suggestive. Gloria eterna per questa squadra. La beatificazione é vicina. Hanno realizzato quel sogno nel cuore: Napoli é tornato campione. Grazie ragazzi.

Invidia e rivalità ma per cosa? Gli amici di Salerno hanno inasprito la vigilia del Derby tra accuse e mala informazione. Questo é uno scudetto anche vostro, della Campania e del Mezzogiorno. Festeggeremo la permanenza in A con “doje frittur. Buongiorno Pescheriaaaa.” Dai, ci sta il sano sfottò. Ci rivediamo l’anno prossimo per nuovi Derby in A.

Luciano da Certaldo ha ridato lustro al Napoli e al sud. Uno scudetto del lavoro e di rivalsa. Un signore della Toscana ha ridato lustro alla Capitale del Regno delle Due Sicilie. Nun te preoccupà uagliò ce sta o’ sart for. Corso di taglio e cucito subito: bisogna prendere e cucire 6 milioni di toppe.

Partenope ritorna la Sirena d’Argento e non più “na femmena e vita” come diceva Federico Salvatore in “Napolitudine”. Federì ma ‘a nuttata é passata. La Napolitudine si é sciolta int ‘a stu mare ca’ ce fa d’acqua santiera. Azz! Quindi uscimmo a riveder le stelle. Ma non come Dante lascia l’Inferno, noi lasciamo l’Inferno e il Purgatorio fallimento e dei soprusi, chiudiamo il cerchio del 2018 rivediamo un cielo stellato ma a tinte azzurre.

Ricomincio da tre, scusate il ritardo. E il prossimo quando, quando. Perché poi tu solo nun m’abbasti, me ce ne vonn tre! Massimo, Pino e Totò lo scudetto delle Napoletanità. Scudetto da 10, 100, 1000 dediche. A chi ha vissuto gli anni bui, a chi ha vissuto il fallimento, agli eroi    di oggi e di ieri, a chi é andato via con la speranza di rivederne un altro, a chi é scomparso per la passione, a Sergio Ercolano, a Ciro Esposito, a chi gremiva l’Allianz di Gela o l’Anfield di Manfredonia. A Spalletti per quanto fatto, ai ragazzi, alla città. Partenope onora i suoi guerrieri che si sono ripresi la storia.

Coppa tricolore che dopo 33 lunghi anni rivede il mare, dopo anni di nebbia e freddo, salvo il biennio di Dolce Vita romana. Prolunghiamo il soggiorno al sole e al caldo di Napoli.

Uomini forti, per destini forti. >>

 

 

 

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