Arrestato a Napoli un uomo che perseguitava la donna incinta, grazie alla segnalazione dello smartwatch antiviolenza. La tecnologia arriva in soccorso alle donne vittime di atti persecutori. Secondo quanto riportato su Cronache della Campania, un 44 enne di Secondigliano, già noto alle forze dell’ordine, é stato arrestato dai Carabinieri della stazione di Capodimonte. I militari hanno eseguito un’ordinanza di applicazione della misura degli arresti domiciliari, emessa dal GIP del Tribunale di Napoli su richiesta della procura partenopea.
L’uomo è ritenuto gravemente indiziato di atti persecutori commessi ai danni della ex compagna, in stato di gravidanza. Alla donna, dopo l’ultima denuncia, lo scorso 22 marzo era stato consegnato il Mobile Angel, lo smartwatch antiviolenza. Una protezione in più per la donna. Il 44enne è ora agli arresti domiciliari.
Si chiama Mobile Angel é l0 smartwatch (orologio) che permette alle vittime di minacce o maltrattamenti di chiamare le forze dell’ordine premendo soltanto un tasto. Il nome Mobile Angel perché é come un angelo custode per le donne. Il progetto pilota, annunciato lo scorso novembre dai Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli, dalla Sezione fasce deboli della Procura della Repubblica partenopea, dalla Fondazione Vodafone Italia e dalla Soroptimist International Club Napoli, ha visto la prima istallazione al polso di una donna, il 19 marzo 2023 negli uffici della storica caserma “Pastrengo” di Napoli.
Si tratta del primo dei 45 dispositivi a disposizione. L’orologio intelligente è provvisto di un sistema di allarme collegato direttamente alla Centrale Operativa dell’Arma dei Carabinieri che, in caso di necessità, potrà offrire un intervento tempestivo. Dotato di un sistema di geolocalizzazione in tempo reale, potrà guidare le forze di polizia, fornendo coordinate geografiche precise.
Sul sito della Camera dei Deputati, viene riportato un sondaggio effettuato sui casi di violenza fisica, psicologica, sessuale e di altro genere che hanno subito le donne relativi al quadriennio 2018/2021. il Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’interno ha pubblicato, sul proprio sito web, il documento “Donne vittime di violenza”, in cui vengono esaminati i dati riguardanti i c.d. reati spia della violenza di genere. Da questi dati é emerso che c’é stato un tendenziale incremento per tutte le fattispecie in esame; l’incidenza delle vittime di sesso femminile sul totale delle vittime si mantiene pressoché costante, attestandosi intorno al 75% per gli atti persecutori, mentre presenta valori oscillanti tra l’81 e l’83% per i maltrattamenti contro familiari e conviventi e tra il 91 e il 93% per le violenze sessuali.
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