Incendio Interporto di Nola: due giorni dopo ancora chiuse le scuole di Comiziano e Cimitile. Allerta ancora alta

Incendio

Incendio Interporto di Nola: due giorni dopo ancora chiuse le scuole di Comiziano e Cimitile. Allerta ancora alta

Cicciano (NA) – A due giorni dal devastante incendio che ha colpito l’Interporto di Nola, la situazione resta tesa nell’area nolana. L’incendio, divampato nella zona industriale di Boscofangone, ha completamente distrutto due capannoni e interessato un’area di circa 3.000 metri quadrati, provocando quello che le autorità definiscono a tutti gli effetti un disastro ambientale.

Le fiamme, alimentate probabilmente da materiale plastico e altri prodotti altamente infiammabili, hanno generato una nube tossica che ha spinto i sindaci dei comuni limitrofi a prendere misure precauzionali per tutelare la salute pubblica.

A Comiziano e Cimitile le scuole rimangono chiuse anche oggi, su disposizione dei rispettivi primi cittadini, in attesa di ulteriori analisi da parte dell’ARPAC e delle autorità sanitarie regionali. “Non possiamo rischiare l’esposizione dei bambini e del personale scolastico a sostanze potenzialmente pericolose” .

Divergenze tra comuni

In controtendenza, invece, il Comune di Cicciano ha deciso di mantenere aperti gli istituti scolastici. Il sindaco Giuseppe Caccavale ha spiegato così la scelta: “Cicciano non rientra nel raggio d’azione dell’inquinamento. Il nostro territorio, così come dichiarato dalle forze dell’ordine e dagli organi competenti, intervenuti per debellare la grave situazione creatasi a Boscofangone, non coinvolge il territorio che mi fregio di rappresentare”.

Una decisione che ha suscitato reazioni contrastanti tra i cittadini, con alcuni genitori che avrebbero preferito una linea più prudente, mentre altri condividono la posizione dell’amministrazione, definendola fondata sui dati forniti dalle autorità ambientali.

Situazione ambientale in evoluzione

Nel frattempo, le operazioni di bonifica e monitoraggio ambientale proseguono. I tecnici stanno valutando le concentrazioni di sostanze inquinanti nell’aria e nel suolo. Le prime rilevazioni, secondo fonti interne all’ARPAC, evidenziano valori preoccupanti di particolato e composti organici volatili nella zona più colpita, ma non si esclude che le polveri tossiche possano essersi disperse anche nelle aree adiacenti.

Indagini in corso

La Procura di Nola ha aperto un fascicolo per fare luce sulle cause del rogo. Tra le ipotesi al vaglio, non si esclude il dolo. Le immagini delle telecamere di sorveglianza e le testimonianze dei lavoratori presenti sul posto potrebbero fornire indizi utili agli inquirenti.

Nel frattempo, la comunità locale attende risposte e rassicurazioni. Il disastro ha messo in evidenza ancora una volta la vulnerabilità delle aree industriali campane e la necessità di rafforzare i controlli sulla sicurezza ambientale.

La popolazione, intanto, resta con il fiato sospeso. E con le finestre chiuse.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *