Quattro persone sono state denunciate a Solofra in provincia di Avellino per furto aggravato di energia elettrica. Si stima un danno di 25mila euro per la società erogatrice. Secondo quanto riportato su fanpage.it i quattro sono stati scoperti dai carabinieri della locale compagnia, dopo verifiche effettuate con personale tecnico dell’azienda di erogazione elettrica. Ora dovranno rispondere davanti alla Procura di Avellino del reato di furto aggravato.
I controlli hanno riguardato sia abitazioni private sia attività commerciali: da questi, sono emerse almeno quattro situazioni irregolari. Secondo quanto ricostruito, il contatore veniva manomesso in modo da bypassarlo e dunque sottrarre energia elettrica senza che venisse pagata. Il tutto per un danno alla società elettrica di circa 25mila euro.
Secondo quanto riportato da Aceaenergia esistono diversi modi attraverso i quali è possibile sottrarre energia elettrica. Conoscerli può essere utile per difendersi, per prevenirli o per prendere provvedimenti ed evitare di pagare la corrente elettrica usata, in maniera fraudolenta, da un’altra persona.
La tecnica illecita di apporre un magnete sul contatore è particolarmente diffusa: funziona “frenando” il contatore e rallentando, di fatto, i consumi. Con alcuni tra i nuovi contatori non è più possibile, fortunatamente, adottare questa manomissione. Tuttavia neppure questa novità sembra poter tenere a freno i trasgressori, che riescono a trovare modi sempre più evoluti per aggirare i contatori e manomettere il contatore. I contatori elettronici di ultima generazione, infatti, segnalano automaticamente al gestore se è in atto una manomissione e se il contatore viene aperto. Ciò avviene, appunto, per inserire una resistenza o una calamita sul contatore della luce.
Le tecniche che oggi vengono più utilizzate per rubare l’energia elettrica sono due: la manomissione del misuratore, ovvero l’apertura del contatore e la saldatura dei contatti che registrano gli assorbimenti (rendendo impossibile il funzionamento dei circuiti) e l’allaccio sulla montante, ovvero sul cavo principale che porta la fornitura elettrica, prima del contatore.
Il furto di energia elettrica è spesso considerato come furto aggravato e punibile con la reclusione da due a sei anni e con una multa da 927 euro a 1500 euro. Cosa si intende, però, per “furto aggravato”? Il Codice Penale definisce il furto “aggravato” quando il reato è commesso con violenza sulle cose, con mezzi fraudolenti, da un gruppo di persone o su beni necessariamente esposti alla “pubblica fede”. Tutte queste circostanze sono ritenute aggravanti e, tra queste, rientra quindi chi manomette il contatore della luce o chi, in altro modo, riesce a rubare l’energia elettrica. Il furto aggravato è procedibile d’ufficio e non a querela di parte.
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