La passione della danza come contagio all’epoca del virus

Alla fine degli anni novanta con l’esplodere della danza a Napoli arrivò come un virus il tango argentino. La comunità tanguera non contava più di una trentina di aficionados e bastarono pochissimi anni per far sì che arrivassero a più di mille. La passione tango è velocemente diventata un fenomeno di massa facendo nascere e proliferare associazioni e luoghi dove incontrarsi e ballare. Con l’occasione Napoli ha visto riaprire palcoscenici storici come il famoso Salone Margherita o visto nascere luoghi come la Milonga Porteña dedicati specificamente al tango argentino.

Danza, abbraccio e passionalità.

Chi si avvicinava a questa disciplina veniva letteralmente “contagiato” sia dalla musica intensa che dalla passionalità travolgente dei ballerini. Le piste si riempivano di appassionati e parallelamente si aprirono numerose scuole di tango. Iniziarono, così, ad organizzarsi veri e propri festival con l’arrivo in città di artisti e ballerini da ogni parte del mondo.

L’avvento del virus

Nessuno poteva immaginare che proprio un virus, veicolo per antonomasia del contagio, avrebbe avuto la forza di spegnere improvvisamente tutto quanto, facendo scomparire di colpo una magia che aveva accompagnato tutta una generazione di tangueri per circa un ventennio. Tra tutti i balli, il tango è quello che più mette in stretto contatto i due ballerini. L’abbraccio avvolgente nella coppia, i volti quasi in contatto, i corpi fusi in un solo movimento sono il veicolo d’elezione per un virus che non aspetta altro per potersi diffondere e replicarsi il più rapidamente possibile.  Vista la situazione attuale, gli ultimi luoghi che sarà possibile riaprire saranno proprio le sale da ballo.

Il Salone Margherita di Napoli prima del virus

La fine della magia

A causa del lungo periodo di inattività, numerose organizzazioni come il Salon Baires o il Quater, insieme a molte altre realtà, non hanno resistito all’impatto devastante del Covid ed hanno dovuto chiudere i battenti. I tangueros napoletani sono rimasti orfani di questi luoghi e della loro passione. La speranza di vederli di nuovo emozionarsi in un abbraccio è tutta riposta sull’efficacia del famigerato “Green Pass” che tante polemiche ha generato in questi giorni.

Francesco Smorra

Francesco Smorra vive a Napoli dove svolge l’attività di Optometrista. Laureato in Scienze politiche vince il concorso per il dottorato di ricerca che gli apre la strada per la carriera universitaria ma, nel 2004, lascia il mondo accademico per dedicarsi pienamente agli studi optometrici, alla scrittura e alla sua altra grande passione: il tango argentino. In quest’ambito è ideatore e fondatore di TangOut e attualmente insegna questa disciplina presso l’International Dance Contemporary Art Center – Körper. Dal '94, si occupa di scrittura teatrale e cinematografica.  “Dall’equinozio di primavera al transito di Venere” è la sua prima pubblicazione letteraria.

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